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Si produce energia dalla fusione dell’idrogeno: il presidente Bui in visita al Consorzio RFX di Padova

«La realizzazione di impianti a fusione per la produzione di energia su larga scala, pulita, sicura, nel rispetto dell’ambiente e a costi competitivi, è una delle maggiori sfide scientifiche e tecnologiche della nostra società»

Il Consorzio RFX, nell’Area della Ricerca del CNR di Padova, partecipa al progetto internazionale ITER per la produzione di energia dalla fusione dell’idrogeno. Una realtà scientifica così prestigiosa che Fabio Bui, presidente della Provincia di Padova, ha voluto visitare personalmente portando un messaggio di stima e orgoglio tutto padovano.

Una fonte di energia per l'umanità

«Il Consorzio RFX è costituito da un team di ricercatori di eccellenza – ha detto Fabio Bui - che lavorano con lo scopo di offrire all’umanità una fonte di energia ecocompatibile, sicura e potenzialmente illimitata. Visitando questa realtà ho potuto rendermi conto del prestigio dell’istituzione e delle competenze di fisica e ingegneria del Personale, messe a frutto in particolar modo nella costruzione e nella sperimentazione della macchina per ricerche sulla fusione denominata RFX. Più recentemente, il Consorzio RFX è stato incaricato dall’ITER Organization (che comprende l’Unione Europea, gli Stati Uniti, la Russia, il Giappone, la Cina, l’India e la Corea del Sud) di realizzare e sviluppare il prototipo del più importante sistema di riscaldamento del plasma di ITER. L’Italia, oltre a vedersi assegnato un progetto di ricerca di grande rilevanza scientifica ed anche economica (il valore del progetto è attorno ai 300 milioni di euro, di cui circa 240 di provenienza internazionale), è in grado di offrire alle aziende italiane la possibilità di aggiudicarsi le commesse, attribuite su bando europeo, per la realizzazione di sistemi e impianti all’avanguardia, che consentono di far crescere competenze e know-how dell’industria nazionale. Ho voluto congratularmi personalmente con il Presidente e il Direttore perché il Consorzio RFX rappresenta la punta di diamante della ricerca scientifica in quest’ambito».

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Una sfida

Gli Enti italiani di ricerca – CNR, ENEA, INFN – e l’Università degli Studi di Padova, Soci del Consorzio RFX, hanno così integrato le risorse in un’unica struttura, in grado oggi di contribuire efficacemente al Programma europeo e internazionale per ricerche sulla fusione. «La realizzazione di impianti a fusione – ha concluso il presidente Bui – per la produzione di energia su larga scala, pulita, sicura, nel rispetto dell’ambiente e a costi competitivi, è una delle maggiori sfide scientifiche e tecnologiche della nostra società. Gli obiettivi sono molto ambiziosi, ma solo ponendosi traguardi importanti è possibile costruire un futuro migliore. Da otto secoli l’Università di Padova è motore del progresso della scienza: questo ulteriore progetto porta la nostra città al centro dell’attenzione internazionale con risultati che potranno essere rilevanti per l’intero Pianeta».

«Un piccolo sole sulla nostra terra»

Al termine della visita, il presidente del Consorzio RFX, Francesco Gnesotto, ha ringraziato calorosamente il presidente Bui «per l’eccezionale opportunità che ci ha offerto di illustrargli una realtà di ricerca scientifica e tecnologica ben radicata nel territorio padovano ma insieme inserita in un ambito pienamente internazionale. Questa vocazione di apertura agli scambi di esperienze e di culture ha sempre caratterizzato la nostra città di Padova e sarà l’elemento cardine per lo sviluppo futuro. Noi vogliamo contribuire a ricreare un piccolo Sole sulla nostra Terra, per lasciarla il più possibile intatta alle generazioni che verranno».

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