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Promulgata la nuova legge regionale sull’agricoltura sociale

Soddisfatto Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova, che afferma «La legge regionale sull'agricoltura sociale finalmente mette nel giusto rilievo una realtà emergente e fino ad ora senza una codifica: le fattorie sociali»

«La Regione del Veneto promuove l’agricoltura sociale quale aspetto della multifunzionalità delle attività agricole, per ampliare e consolidare la gamma delle opportunità di occupazione e di reddito nonché quale risorsa per l’integrazione in ambito agricolo di pratiche rivolte all’offerta di servizi finalizzati all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale di soggetti svantaggiati, all’abilitazione e riabilitazione di persone con disabilità, alla realizzazione di attività educative, assistenziali e formative di supporto alle famiglie e alle istituzioni». Così cita il primo articolo della legge Regionale n. 14 del 28 giugno 2013 ovvero la nuova legge sull’agricoltura sociale.


 

Ma cosa si intende per agricoltura sociale? Secondo l’articolo 2 della legge è «l’insieme delle pratiche condotte secondo criteri di responsabilità etica e sostenibilità ambientale dagli imprenditori agricoli […] che, in forma singola o associata, integrano l’attività agricola con almeno una delle attività di cui all’articolo 3, ovvero dalle cooperative e imprese sociali nonché da altri soggetti pubblici o privati, che coniugano l’utilizzo delle risorse dell’agricoltura con le attività sociali finalizzate a generare benefici inclusivi, a favorire percorsi abilitativi e riabilitativi, a sostenere l’inserimento sociale e lavorativo delle fasce di popolazione svantaggiate o a rischio di marginalizzazione nonché a promuovere lo sviluppo e la coesione sociale in ambito locale». Quindi l’agricoltura come strumento per sensibilizzare all’educazione ambientale ma anche e soprattutto per aiutare tutte quelle fasce più svantaggiate. I titolari di fattorie didattiche e agriturismi, ad esempio, possono ora siglare convenzioni con gli enti interessati per incrementare attività come la pet-therapy, o tutte quelle iniziative per i bambini e gli anziani.


 

«La legge regionale sull’agricoltura sociale finalmente mette nel giusto rilievo una realtà emergente e fino ad ora senza una codifica: le fattorie sociali», spiega Federico Miotto, presidente di Coldiretti Padova. «Siamo soddisfatti per la conclusione dell’iter amministrativo che ha portato alla definizione di una norma innovativa votata dal Consiglio Veneto, ora però dobbiamo passare dalle parole ai fatti, sottoscrivendo le convenzioni per organizzare attività come la pet-therapy negli ospedali, i soggiorni per anziani in campagna, il coinvolgimento degli ipovedenti, l’integrazione nel mondo del lavoro di carcerati e tossicodipendenti, il recupero psicofisico dei portatori d’handicap. Dagli agrinidi agli ospizi di campagna le attività intraprese sul territorio sono molteplici e le soluzioni adottate rispecchiano le svariate offerte garantite dalle imprese agricole per soddisfare un’esigenza avvertita sempre più dalla collettività per il mantenimento di legami territoriali e culturali che costituiscono il vissuto di una comunità e che spesso trovano, non casualmente, proprio nella famiglia rurale gli interpreti più fedeli».


 

«La prossimità e la relazione sono valori antichi – continua Miotto – e da sempre presenti nel mondo contadino cosi come la solidarietà, il mutuo aiuto, la cura e assistenza di membri all’interno di una cerchia familiare “allargata”. In agricoltura c’è una predisposizione naturale per la valorizzazione delle persone di tutte le età e questa attitudine ha consentito di alimentare un welfare inclusivo più umano e rispettoso delle fragilità. Le opportunità ci sono, il quadro normativo pure – conclude il presidente di Coldiretti Padova – ora si tratta di mettere in pratica le attività sociali firmate dagli agricoltori».

Ma dove si trovano queste opportunità a Padova? All’agriturismo “La Primizia” di Selvazzano, per fare un esempio, da tempo si utilizza gli asini per l’attività di pet –therapy per persone con forme di disagio psicofisico.

Ma le attività con l’asino sono praticate anche nell’agriturismo “Al Giglio” di Padova mentre sono numerose le fattorie didattiche della nostra provincia che in queste settimane organizzano centri estivi “a tutta natura” coinvolgendo i ragazzi in vacanza in laboratori sui prodotti agricoli, esperienze a contatto con gli animali, divertimento nel verde della campagna. C’è anche chi si sta organizzando per dare ospitalità agli anziani oppure ai bebè con l’apertura degli “agrinido”, sulla scorta di esperienze già avviate nella regione, spiega sempre Coldiretti.

Di recente l’agriturismo “la Fonte” di Este ha ospitato l’orto sociale gestito dai ragazzi diversamente abili dell’Irea Morini Pedrina mentre Coldiretti Padova ha sottoscritto un accordo con la Casa di Riposo di Conselve per mettere a disposizione degli ospiti un appezzamento di terreno da coltivare.

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