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Aduna Volley: Diana Grandis alla caccia della consacrazione sul palcoscenico nazionale

La schiacciatrice nata nel 2002 ha già fatto intravedere sprazzi del suo talento cristallino lo scorso anno, all’esordio sul palcoscenico nazionale della B2 Femminile

Il campionato della consacrazione. Per Diana Grandis la seconda stagione con la maglia di Alia Aduna Padova potrebbe davvero rappresentare una svolta. La schiacciatrice nata nel 2002 ha già fatto intravedere sprazzi del suo talento cristallino lo scorso anno, all’esordio sul palcoscenico nazionale della B2 Femminile, quando, pur non partendo spesso tra le titolari, è riuscita a dare un contributo consistente all’interno di un gruppo formato da atlete giovanissime.

Salto di qualità

Ora è arrivato il momento di provare a fare un salto di qualità, mentale prima che tecnico, mettendosi alla prova in un club dalle ambizioni rinnovate e in una squadra che si presenterà al via della stagione con una rosa più esperta. «L’anno scorso è stato un anno veramente importante per me – racconta Grandis –, Aduna mi ha dato e insegnato tanto, il minimo che potessi fare era rimanere. Sono convinta della mia scelta soprattutto perché so che qui avrò la possibilità di dimostrare al meglio tutto quello che ho imparato. L’esperienza del mio primo campionato di B2, bella per quanto (purtroppo) breve, mi ha scaraventata in una pallavolo ‘nuova’. Non vedo l’ora che la stagione ricominci per mettermi ancora in gioco». Obiettivo: alzare l’asticella, personale e di squadra. «Penso che, se migliorassi dal punto di vista mentale, la prestazione in campo verrebbe da sé. Personalmente quest’anno vorrei imparare a gestire diverse situazioni con più freddezza e lucidità, caratteristiche che ritengo essere fondamentali per una banda con la B maiuscola – prosegue la schiacciatrice di Alia Aduna –. Il progetto della società mi è sembrato da subito ambizioso, motivo per cui so che il livello di tutte le ragazze sarà alto e soprattutto omogeneo. Inoltre, penso che la presenza di giocatrici più esperte possa solo che giovare alla squadra: a partire dalle situazioni difficili in campo fino al ‘casino’ in spogliatoio».

Spirito d squadra

Oltre alla B2, l’impegno del giovanile che proseguirà anche "fuori età massima". Così ha voluto la pandemia: «È strano pensare di avere un altro ultimo anno delle giovanili – commenta Grandis – L’anno scorso lo spirito era quello di goderselo il più possibile, ma quest’anno, oltre a quella stessa carica, c’è anche l’amaro in bocca che penso tutte vogliano smaltire. Possiamo fare grandi cose se lo vogliamo, insieme. Ora come mai mi rendo conto di quanto lo spirito di squadra faccia molto molto di più di una buona tecnica individuale. Gli obiettivi da raggiungere sono comunque tanti e uno più ambito dell’altro, mi piacerebbe molto che ci togliessimo qualche bella soddisfazione. Se sogno in grande ci vedo ai nazionali, senza dubbi».

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