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Assindustria sport e mondo paralimpico: il legame si rafforza con l’affiliazione alla Fispes

Gli atleti saranno seguiti da Chiara Paesotto, già responsabile del settore giovanile gialloblù: «Lo stadio Colbachini diventa sempre più inclusivo»

Da sempre Assindustria sport è legata al mondo paralimpico. Lo è, in particolare, attraverso i suoi eventi internazionali: la Padova Marathon negli anni è diventata un punto di riferimento per gli specialisti paralimpici, tanto da far da teatro lungo le sue strade a quattro record del mondo realizzati da atleti in carrozzina e non vedenti; il Meeting “Città di Padova”, poi, nelle ultime edizioni ha sempre dedicato una vetrina ai protagonisti del movimento azzurro all’interno del programma principale di gare. Ma ora il legame si rafforza ulteriormente. La società gialloblù, storicamente affiliata alla Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera, ha infatti aggiunto anche l’affiliazione alla Fispes, la Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali.

Lo sport allo stadio Colbachini

Già tesserati per Assindustria Sport ci sono un paio di ragazzi del settore giovanile che oggi possono gareggiare nelle manifestazioni Fidal, ma che, passando di categoria, avevano la necessità di poter contare su una nuova affiliazione. Altri se ne potranno aggiungere. Inoltre allo stadio Colbachini, gestito direttamente dal club gialloblù per conto dell’Amministrazione Comunale, da tempo si allena anche Giulia Pertile, portacolori dell’Aspea Padova, che gareggia nelle prove Fisdir - la Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo relazionali - e che svolge abitualmente la sua preparazione atletica con le marciatrici di Assindustria sport.

L’atletica per tutti

A seguire gli atleti Fispes c’è Chiara Paesotto, già responsabile del settore giovanile gialloblù e, dallo scorso novembre, tecnico col patentino per seguire l’attività paralimpica. «Quando la società mi ha proposto di frequentare il corso per diventare tecnico Fispes ho subito accettato molto volentieri, cogliendo al volo l’opportunità», racconta Chiara. «D’altra parte la mia tesi di laurea, del 2011, era proprio incentrata sull’esperienza della maratona per gli atleti in carrozzina: da sempre mi interesso all’atletica “per tutti e non c’è nemmeno bisogno di sottolineare quanto lo sport sia in grado di educare, formare e divertire allo stesso tempo, e sia un potentissimo strumento di crescita personale. Con questa nuova opportunità lo stadio Colbachini diventa ancora più inclusivo».

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Chiara Paesotto, nella foto arrticolo alcuni ragazzi che si allenano al Colbachini

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