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Diego Bonavina e Carlo Perrone: "Il Mondo mancherà, non solo all'ambiente calcio"

E’ mancato Emiliano Mondonico, figura molto apprezzata, sia come allenatore che come commentatore tv. Il ricordo di due ex calciatori padovani

E’ mancato Emiliano Mondonico. Figura molto apprezzata, sia come allenatore che come commentatore tv. Ex giocatore negli anni settanta del Torino col quale esordisce in serie A, poi allenatore di Atalanta, Torino, Fiorentina, Napoli, tra le altre.

Le parole dell'assessore Bonavina

“Una grossa perdita – ricorda l’assessore allo sport, Diego Bonavina - per il mondo dello sport. Era una figura che univa, il Mondo, legato ai colori che ha amato, il Toro, la Fiorentina e la sua Atalanta. Ma sono quelle figure che hanno la capacità di unire, a dispetto delle bandiere, personaggi che sono amati al di là del tifo. Lo ricordo partecipe nell’organizzare il memorial Morosini e in generale alle iniziative dell’Associazione Italiana Calciatori. Ci mancherà”.

Il ricordo di Carlo Perrone

Carlo Perrone, ci ha lavorato insieme. L'ex calciatore, ora allenatore lo ricorda così:  “Lo si nota anche oggi, era un uomo che univa, il mondo è entrato nel cuore di tutti. Siamo stati a Bergamo in momenti diversi, sono arrivato io quando è andato via lui. Da avversario apprezzavo il suo saper leggere e cambiare le partite. Riusciva a correggere in corsa piccoli errori o approfittare di situazioni tattiche che si andavano a creare”.

Il suo secondo a Novara

“Sono stato il suo secondo a Novara. Era una situazione di grande difficoltà, il Novara era stato costruito male, ma non è stato possibile fare di più. Aveva tentato di portare, con la sua umanità  e la sua esperienza, comunque insegnamenti. Quando abbiamo vinto contro l’Inter, a San Siro, lui non si faceva trovare, voleva lasciare le luci della ribalta ai giocatori e non a delle intuizioni tattiche. Così si nascose in angolo dello spogliatoio mentre tutti lo cercavano, stampa, dirigenti, tifosi…”

Amici veri

“Con il Mondo i rapporti erano veri. Tanti amici, era un compagnone. Era un uomo d’altri tempi, gli piaceva la buona cucina, passare con gli amici, soprattutto quelli del suo paese, quelli con cui era cresciuto da ragazzino. Sono quelli i suoi amici più stretti, poi rimane fosse un uomo molto disponibile con tutti e di una umanità rara. Non è solo il calcio a perdere un grande punto riferimento”.

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