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Calcio Padova fuori dalla Lega Pro Fallimento è ormai dietro l'angolo

Nessuna documentazione alla Covisoc, martedì sera alle 19. Fino alla fine si è sperato in un salvataggio dell'ultima ora, ma la Unicomm ha fatto dietrofront. Diego Penocchio: "Chiudiamo con il calcio malato"

Finiscono così 104 anni di storia del Calcio Padova. Speranze e ottimismo avevano animato la mattinata di martedì, quando sembrava non essere ancora tutto perduto. Mancavano la fidejussione di 600mila euro e i bonifici degli stipendi arretrati di marzo ed aprile ai giocatori, per colmare le pesanti lacune all'iscrizione del club biancoscudato al campionato di Lega Pro. Termine improrogabile per la consegna dei documenti: martedì 15 luglio alle 19. Ma alla Covisoc (Commissione di vigilanza e controllo dei bilanci delle società di calcio) non è pervenuta alcuna carta, e il fallimento della società sembra dunque inevitabile.

IL FALLIMENTO. Nel tardo pomeriggio di lunedì, il presidente Diego Penocchio si era recato alla Banca Popolare di Vicenza, per ottenere la fidejussione necessaria al completamento dell'iscrizione. La Unicomm si sarebbe fatta carico di saldare i conti con i calciatori. Nessun pronostico, ma l'aria si era fatta più respirabile per biancoscudati e tifosi. Poi, nel pomeriggio, le voci sulla telefonata tra Marcello Cestaro e il sindaco Massimo Bitonci, in cui il cavaliere avrebbe anticipato al primo cittadino l'esito infausto di questa triste battaglia: "Non paghiamo". Tracollano così le speranze della salvezza e il calcio professionistico diventa ricordo.

PENOCCHIO. Con una nota ufficiale, Diego Penocchio, presidente del Calcio Padova, comunica che, "venuto meno all’ultimo istante l’apporto promesso da potenziali finanziatori e nonostante lo sforzo finanziario della presidenza, la prima squadra non è stata iscritta al campionato di Lega Pro. Ciò nondimeno la società Calcio Padova, consapevole del suo nome glorioso, per salvaguardare il patrimonio del settore giovanile provvederà a far sì che tale patrimonio non vada disperso e pertanto, almeno per il momento, proseguirà l’attività sportiva concentrandosi sul settore giovanile. La complessa recente vicenda e l’inutile gioco delle parti di molti, unitamente all’epilogo dell’attività sportiva, hanno indotto la presidenza a chiudere con il calcio malato".

BITONCI. “Nell'ultimo mese ho incontrato ripetutamente l'ex presidente Cestaro- dichiara in una nota il sindaco Massimo Bitonci - ho mantenuto un dialogo costante con gran parte della tifoseria, soprattutto con i ragazzi della tribuna Fattori. Ho contattato imprenditori interessati a rilevare, in cordata, la storica società cittadina. La gran parte di loro si è dimostrata interessata, salvo poi cambiare idea. Il motivo? Le inchieste della Guardia di Finanza e la mancanza di chiarezza da parte della nuova e della vecchia proprietà. Il comportamento dell'ex presidente Cestaro, con cui ho avuto, specialmente negli ultimi giorni, un contatto quotidiano, mi ha sorpreso - continua il primo cittadino - mano a mano che si avvicinava la scadenza odierna, trasmetteva l'idea di voler comunque salvare la società, anche a costo di esporsi personalmente. Unico problema, secondo Cestaro, era rappresentato dalla fideiussione di 600.000 euro. Per questo non mi spiego il suo dietrofront, avvenuto dopo che il presidente attuale ha ottenuto la fideiussione richiesta. Durante la campagna elettorale - conclude Bitonci - con gli altri candidati ho incontrato le rappresentanze dei tifosi e promesso una disponibilità all'ascolto e collaborazione. Ora chiedo a quelle rappresentanze di rivederci e inaugurare un tavolo con gli imprenditori interessati, per riportare il prima possibile il Padova dove merita di stare e tutelare il grande patrimonio per tutta la città, in termini di occupazione e di educazione dei giovani, che rappresenta”.

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