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Eccellenza, girone A: Riccardo Stefani (Mestrino Rubano) “Vogliamo replicare quanto fatto nella stagione appena conclusa”

Il presidente del Mestrino Rubano, Riccardo Stefani, racconta in esclusiva a Padova Oggi, i segreti della squadra sensazione del campionato Eccellenza girone A 2021-2022

Anche ragionando a mente fredda, la stagione 2021-2022 del Mestrino Rubano in Eccellenza girone A si può definire solo in una maniera: pazzesca. Per i punti raccolti, 43, per la posizione finale in classifica, un quarto posto alle spalle delle armate Villafranca Veronese, Montecchio e Vigasio, ma soprattutto per la qualità del gioco espresso e la valorizzazione dei talenti a disposizione di mister Bernardi. I due Scapin, già salpati verso Cartigliano in serie D, Nalesso e Salata su tutti, ma anche dei senatori come Fantin, Tresoldi, Villatora e Meneghello.

Ora per i biancazzurri arriva il bello. Confermarsi sul presente, immaginando al futuro con due pensieri fissi: campi sintetici per prima squadra e settore giovanile e un nuovo centro sportivo per i più piccoli. Moderno e funzionale, in grado di aiutare fin dall’attività di base a fare il salto di qualità necessario per pensare di competere a livelli più alti, come sottolinea il presidente Riccardo Stefani. Per il numero 1 del Mestrino Rubano il calcio è molto più di una passione o una metafora di vita: è la realizzazione di un sogno. Con una visione chiara e nitida: coniugare il controllo dei costi, con i risultati sul terreno di gioco. Per tutte le categorie. Equazione sempre difficile nel mondo del pallone, ma - al momento - non a Mestrino Rubano, dove tira aria di grandi sviluppi per il futuro. In esclusiva a Padova Oggi le parole del numero 1 della società biancoazzurra: 

Quanto è innamorato del Mestrino Rubano? Tanto, tantissimo. Con tutto il tempo che ci dedico! (ride ndr)

Presidente, quanto la rende orgoglioso il quarto posto finale nel girone A? Tantissimo, per tanti motivi. Io non avevo dato obiettivi di classifica, bensì di punti da conquistare: 40. 

La squadra ne ha raccolti 43, più del previsto. Non me lo aspettavo sarebbero riusciti a superare i 40 al primo anno di Eccellenza. Merito dei giocatori, ma soprattutto di uno staff tecnico che ha fatto la differenza. 

La riconferma di mister Bernardi è un buon punto di partenza. Credo che oggi il calcio si fondi sul trinomio ds-allenatore-staff tecnico. Avere un allenatore come Bernardi, che è riconosciuto da tutti per un stile di gioco divertente e pragmatico, è una base di partenza importante su cui costruire ogni anno la squadra. Anche i soci, il pubblico e gli appassionati ci riconoscono questo e la cosa mi rende molto felice. E mi lasci aggiungere una cosa. 

Dica pure. L’ottima posizione raggiunta nella Coppa Disciplina. Abbiamo coniugato punti e gioco, senza incorrere in troppe sanzioni disciplinari. Anche per questo motivo plaudo tutto lo staff tecnico.

Il momento più bello della stagione? In Coppa Veneto contro il Vigasio, quando abbiamo eliminato una squadra con gente in rosa del calibro di Bentivoglio e Granoche, con quest’ultimo che qualche settimana prima ad ottobre ci aveva battuto praticamente da solo.

E il periodo maggiormente complesso? Tra dicembre e gennaio. In quel caso il gruppo ha tenuto duro, si è compattato, ha fatto fronte comune, trovando dalla paura uno spirito coeso che ha portato risultati straordinari nel girone di ritorno come le otto vittorie consecutive. 

E ora come riparte il Mestrino Rubano? Sempre dai giovani? L’età media degli innesti sarà prevalentemente bassa, ma vogliamo replicare quanto fatto nella stagione appena conclusa. Sembra una frase fatta, ma è un obiettivo difficilissimo confermarsi nel calcio. Molto di più di un exploit stagionale.

Ci può dire di più sul mercato in entrata? In queste settimane il lavoro di Lucchini, un innesto di fantastico per la società con cui mi trovo splendidamente, insieme a Bernardi è febbrile. Si confrontano quotidianamente perché c’è la voglia di prendere gente funzionale alle idee e al sistema di gioco di Bernardi. Tutti noi vogliamo una rosa competitiva. 

Chi saranno i due eredi di Gianmarco e Thomas Scapin? Dopo il 20 giugno faremo i primi annunci. 

Salata resta al Mestrino Rubano? Non credo, ma nel calcio mai dire mai. (Rumors di mercato indicano il Vigasio favorito per il talento biancoazzurro ndr.) Lo reputo un giocatore fantastico. Dopo l’amichevole con il Padova, in cui ha saltato tutta la difesa in dribbling, persino il direttore Mirabelli è venuto a chiedermi “ma quello, chi è?!” Fisicamente è un’atleta in tutto e per tutto, caratterialmente si deve lavorare. Mister e compagni di squadra sono stati intelligenti a metterlo nelle condizioni di fare esplodere il suo talento. Il resto ce l’ha messo lui. Noi lo aspettiamo sempre a braccia aperte. 

Aria di rinnovamento importante in attacco? Ne abbiamo viste di peggio. Da noi sono passati grandi attaccanti e sono sicuro che Lucchini saprà piazzare la zampata vincente in avanti. Siamo una bella piazza per chi vuole riprendere il feeling con il gol. 

Al contrario in termini di riconferme, il lavoro è già ad uno stadio molto avanzato. È soddisfatto di quanto fatto? Certamente. Mi lasci spendere qualche menzione per un paio di giocatori. Il primo che mi viene in mente è Villatora. In linea teorica è un giocatore con dei limiti tecnici evidenti per l’Eccellenza. Poi però in campo la sua presenza si fa sentire eccome, soprattutto per professionalità, personalità, grinta, e sa essere decisivo quando meno te lo aspetti. Fantin è il capitano perfetto. Interpreta il ruolo con uno spirito encomiabile. Meneghello è introverso, ma ha un controllo della difesa dal punto di vista tecnico e tattico impressionante. Sarò di parte, ma lo dico: è il difensore più forte della categoria. 

Mancano solo le ciliegine sulla torta? Direi di si. Magari non arriveranno al 20 giugno, ma sicuramente diremo la nostra sul mercato.   

Come immagina il Mestrino Rubano del futuro? Lo immagino con la riconferma delle nostre squadre elite giovanili e il ritorno a numeri importanti per la scuola calcio. E poi servono le installazioni di campi sintetici su Mestrino e Rubano. Le due comunità lo meritano e poi nelle vicinanze un po’ tutte le squadre li hanno installati, non ultima la Villafranchese. Con i campi in sintetico si riducono le spese di mantenimento, e magari anche le quote di iscrizione per i ragazzi diminuiscono. Senza tralasciare la crescita dei ragazzi, che possono passarsi la palla più veloce, avvicinandosi a standard tecnici qualitativi più alti. Ci vuole una volontà politica chiara, aldilà degli schieramenti, per farli. A livello teorico, entrambi i comuni mi dicono ci sia, ora però servono i fatti. Ci piacerebbe costruire il centro sportivo più grande della provincia di Padova. 

C’è voglia di consolidamento al Mestrino Rubano? Il nostro progetto è quello di consolidarci con un budget che si può rivedere in corso d’opera, ma che non sfora mai certe logiche. Ogni socio mette quello che può. 

State cercando nuovi finanziatori? Vogliamo fare calcio in maniera sana, quindi si. Le racconto un episodio dell’ultima festa del nostro settore giovanile. Il genitore di un ragazzo è venuto personalmente a dirmi che vuole investire sulla società perché gli piace quello che facciamo e gli ricorda ricorda le sue esperienze in gioventù. Ecco chi vogliamo attrarre: gente che si innamora del nostro progetto e ci crede. Allargare la platea di soci e sponsor del Mestrino Rubano è un pensiero ricorrente e sempre prioritario nel mio lavoro. E poi l’altra priorità, come anticipato, è la vittoria del bando per gli impianti sportivi di Sarmeola. Li utilizziamo già, ma vogliamo andare uno step oltre.

Quali sono le idee che avete come società su questi spazi? L’obiettivo è costruire, con "le chiavi in mano", il centro sportivo per la scuola calcio e il settore giovanile. Mi sto occupando personalmente dell’iter, perché vogliamo regalare ai paesi di Rubano e Mestrino un modo di intendere il gioco educativo per i ragazzi e positivo per i genitori, con quest’ultimi che si affidano a noi nelle gestione sportiva dei propri figli.  

Fare calcio in tempo di Covid 19 quanto è difficile, soprattutto con i più piccoli? Devo dire che il mio avvocato ha avuto il suo da fare per gestire tante questioni, soprattutto con gli over 12. Speriamo stia tornando tutto verso la normalità. Per noi il calcio è divertimento, crescita, raggiungimento di obiettivi e sviluppare al massimo le proprie potenzialità.

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