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Promozione, girone C: Stefano Loverro (Monselice) "Abbiamo toppato per l’ennesima volta, responsabilità di tutti"

Molto duro il ds del Monselice all'indomani della rocambolesca sconfitta casalinga contro il Limena "Quando c'è il momento di una possibile svolta, questa squadra toppa completamente"

La sconfitta casalinga con il Limena ha lasciato tanta insoddisfazione in casa Monselice. Non sorprendono le parole, molto acute e dure del direttore sportivo Stefano Loverro, ancora scosso dal 4 a 3 del Limena sul campo della squadra diretta da mister Simonato. Queste le sue dichiarazioni:

"Ogni volta che si arriva al momento di una possibile svolta, questa squadra toppa completamente - sottolinea il ds biancorosso - Era la paura più grande che avevo alla vigilia. L’anno scorso con la Piovese porti al Vallini mille persone e stecchi del tutto la partita: con il Loreo al Comunale, altro appuntamento decisivo che avrebbe potuto riportarci a -2, davanti a seicento tifosi canni completamente l’atteggiamento. Malgrado l’incredibile 4-4 di Cavarzere, sapevamo che ieri ci sarebbe stata tanta gente: si veniva da due vittorie di fila, l’ultima coincisa con il derby contro l’Abano. Puntualmente siamo stati soporiferi, con gente che passeggiava in campo e che in fase di non possesso era ferma a guardare: il Limena ci ha affrontato in modo perfetto, pressandoci come assatanati con le bave alla bocca fino al novantacinquesimo. Questione di mentalità e di capacità di giocare determinate gare: evidentemente qui ci sono giocatori che non hanno l’ambizione e la forza mentale di stare sul pezzo per più partite. Non so cosa si dicano tra loro i giocatori: ai miei tempi di questi scontri diretti si iniziava a parlarne già il martedì, dentro lo spogliatoio e durante gli stessi allenamenti. Ieri abbiamo toppato per l’ennesima volta e le responsabilità sono di tutti: società, staff e giocatori

Potevamo sfruttare l’onda della classifica, dello scontro diretto e del Comunale pieno. La cosa che mi fa più male è aver rivisto dei tifosi che mancavano da anni e che, dopo quanto visto ieri, chissà quando torneranno. Nel calcio ci sta di perdere, lo dico sempre, ma il Monselice non può farlo così: per l’ennesima volta abbiamo regalato un tempo, al punto da dover prendere tre gol prima di svegliarci. Complimenti al Limena, che ha meritato di vincere e che ha dimostrato di volerlo fare sin dal primo minuto: hanno fatto vedere di avere giocatori con più fame, che ci hanno morso le caviglie fino al novantacinquesimo e che arrivavano sempre primi sulle seconde palle. Una squadra che nutre certe ambizioni non si può far trovare addormentata. A Monselice non si può dormire: o hai fame oppure, se hai la pancia piena, non sei un giocatore in grado di indossare questa maglia e questi colori. Soprattutto se toppi questo tipo di partite al Comunale, con cinquecento persone a spingerti incessantemente. Non fa parte del DNA e della cultura di questa società. Ognuno di noi ha delle priorità, che giustamente rappresentano le cose più importanti: il lavoro, la famiglia, la salute. Ma di quelle “meno importanti”, il Monselice deve essere sempre al primo posto: se vinci o se perdi, qui non è che vada bene lo stesso. Lo spirito di questa società è questo, non funziona come da altre parti. La mia non è una critica o una polemica, sia ben chiaro: sono solo considerazioni figlie della recidività con cui succedono determinate cose

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