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Serie B, Cittadella: Nicola Pavan "Se approcciamo la gara molli, rischiamo una brutta figura al Del Duca"

Il numero 26 del Cittadella è pronto per la sfida contro l'Ascoli di lunedì alle 12:30 con il chiaro intento di onorare al meglio le ultime tre gare stagionali

L'importanza di Nicola Pavan nello spogliatoio del Cittadella si misura dalle sue parole in questo momento molto particolare della stagione. Per la prima volta, dopo cinque stagioni consecutive, il Cittadella - quasi sicuramente - non approderà ai playoff promozione. Sulla falsariga del pensiero di capitan Branca, anche il regista granata tratteggia un po' il momento della squadra alla vigilia della sfida al Del Duca di Ascoli. Ecco le sue parole:

I giorni post Alessandria: "Abbiamo parlato tanto tra di noi, sia con lo staff, sia con il direttore Marchetti ed bbiamo analizzato la gara con l'Alessandria, valutando cosa abbiamo sbagliato. C'è ancora delusione per come è andata la partita di lunedì. Con l'Alessandria abbiamo compromesso il finale di stagione, inutile girarci intorno." 

Con gli uomini di Longo, esattamente come nell'ultimo mese, sono mancati i gol: "Sappiamo che davanti abbiamo avuto defezioni importanti, però quando manca il gol non è un problema solo del reparto avanzato, ma di tutta la squadra. Ci è mancato qualcosa contro l'Alessandria."   

Ora restano queste ultime tre gare. Che cosa ha chiesto la società ai giocatori? "Ci ha chiesto di finire bene e di approcciare le partite nel modo giusto, con il massimo impegno per finire bene l'annata. Andando oltre la delusione, che c'è sicuramente ed è forte, un conto è finire la stagione a ridosso della zona playout, ed un altro è finirla a ridosso dei playoff. Non dobbiamo lasciare nulla al caso."

Il Cittadella la mina vagante di questo rush finale per Ascoli, Brescia e Cosenza: "Vero, ma noi dobbiamo guardare a casa nostra. Non ci deve interessare chi abbiamo davanti, bensì volere il meglio per noi stessi e i nostri compagni. Degli altri ci deve importare ben poco."

Come si trovano le energie e l'entusiasmo, senza obiettivi per cui lottare? "Penso che aldilà dell'obiettivo comune, ogni giocatore deve lavorare per se stesso e per fare bene personalmente. Le motivazioni, un giocatore, le deve trovare dentro di sé. Ogni partita è un'occasione per dimostrare il proprio valore e per dimostrare che collettivamente siamo forti." 

Più sbarazzini in questo finale? "Forse si, ma non credo che il nostro problema fosse di libertà mentale. Sicuramente non avere più il pensiero playoff ci può dare maggiore slancio. Abbiamo avuto difficoltà quest'anno, ma non mentali, bensì interne allo spogliatoio, a cui non sempre si riesce a dare una spiegazione o una motivazione. Se conoscessimo il segreto per alcune mancate prestazioni, non staremmo parlando di un Cittadella fuori dai playoff."

Le svolte della stagione granata, le due gare casalinghe con Monza e Ternana: "Non solo, anche la perdita di Okwonkwo e Tounkara ha pesato, oltre a vari infortuni che ci hanno condizionato in determinate partite. Penso a Parma, dove avevamo più di mezza squadra fuori per influenza. Sul tema salute ed infortuni non siamo stati fortunatissimi quest'anno. Poi abbiamo perso partite inspiegabili, vedi Monza in casa e Ternana sempre al Tombolato. Forse quelle partite ci hanno segnato. Sarebbe bello fare un rewind, a questo punto, alla finale playoff di Venezia."

Cosa aspettarsi dalla gara di Ascoli: "Dobbiamo farci trovare pronti. Se approcciamo la gara molli, con la rabbia e la carica ascolana che sentono l'odore di matematica certezza di entrare nei playoff, rischiamo una brutta figura che non vogliamo fare. Non regaleremo nulla nessuno. Soluzioni alternative a livello tattico? No, non avrebbe senso per tre partite. Il motivo? Abbiamo un'identità forte di anni su un certo stile di gioco."

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