Nella stagione 2023-2024 il Cittadella si appresta a vivere l'ottava stagione in Serie B. Se non è un miracolo, poco ci manca. La dimostrazione plastica che in fondo, anche senza super budget, fare calcio sostenibile ed ottenere risultati, è possibile. Lo riconosce anche il presidente Andrea Gabrielli nella festa di anno dei suoi ragazzi. «Perché cambiare il nostro modo di ragionare e impostare i campionati? Intanto stiamo ancora decantando la tensione di un campionato difficilissimo, dove ci siamo resi conto che, effettivamente, tutte le compagini in campo sono molto forti e si sono rafforzate. Tutte ambiscono a salire di categoria e per noi è diventato complicato mantenere posizioni intermedie in classifica. Sicuramente la sofferenza di quest'anno è dovuta a problematiche interne come gli infortuni, ma in particolar modo dalla rinnovata competitività della Serie B. Ad ogni modo cercheremo di tenere la nostra filosofia, magari raccordandola con l'assetto delle altre squadre».

Se non è una dichiarazione copernicana in casa granta, poco ci manca. Finalmente i cordoni della borsa un po' allentati per il direttore generale Stefano Marchetti? II presidente glissa, in attesa di capire le idee anche dell'altro grande protagonista di questa salvezza, Stefano Marchetti: «Non è ancora il momento di discutere di fare ragionamenti sul prossimo campionato. Marchetti ha bisogno dei suoi tempi, ha bisogno di rimettersi in moto. Facciamo passare una settimana e poi ci siederemo ad un tavolo per studiare le soluzioni migliori per il nostro futuro». Un futuro con ancora Gorini in panchina: «La sua intervista post partita mi è piaciuta tantissimo, perché l'ho percepito umile, onesto e diretto. Se devo essere onesto era più a rischio tempo fa, non adesso. Staff e giocatori l'hanno sempre seguito, non c'è mai stato nessun tipo di disaffezione verso Gorini. Al momento non ci sono presupposti per i cambiamenti. Ora siamo in fase di stand by e poi faremo le nostre considerazioni». Resta il fatto che questa salvezza è ancora tutta da assaporare, come riconosce il numero del Cittadella: «Ci sono stati momenti in cui sembrava che potessimo uscire fuori dalla lotta salvezza, ma è giusto riconoscere che non abbiamo regalato grandi soddisfazioni ai tifosi in questa stagione. Non abbiamo mai disperato, consci che le difficoltà fanno parte di ogni percorso. Abbiamo sempre ragionato con lucidità e razionalità. Abbiamo dimostrato una forte resilienza, cosa che ha pagato nel medio lungo termine. Il gruppo, ad un certo punto della stagione, ha espresso molto di più quanto avesse in corpo, perché aveva in testa un obiettivo difficile ma non irraggiungibile. Ce l’abbiamo fatta l'ultima giornata? Ok, ma senza aiuto di risultati sugli altri campi».