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Serie B, Cittadella: Romano Perticone «Rispettiamo il nostro DNA e raggiungiamo l'obiettivo»

Anche da squalificato, il capitano granata tiene altissima la guardia dei suoi compagni e di tutto l'ambiente a Cittadella in vista dei 90' finali contro il Como al Tombolato

Quanto mancherà venerdì sera contro il Como Romano Perticone, squalificato dopo il giallo rimediato al Druso? Tanto, probabilmente tantissimo. Quanto secca al diretto interessato non esserci al centro della difesa in una gara di importanza capitale per il destino del Cittadella? La parola al diretto interessato. «È la cosa più brutta che ti può succedere. Rosico da morire perché si gioca di sera, ci sarà tanto pubblico ed è bella da disputare», riconosce il capitano granata. «Sapevo di essere in diffida e sono sempre stato attento, però durante una partita sei preso da mille cose che il giallo può capitare. Ancora di più l'ho preso finché eravamo in vantaggio, purtroppo è andata così».  

Quanto ti fa soffrire non essere in campo? «Soffro più di tutti. Passerò un venerdì di tensione. Almeno una volta che giochi, sei concentrato sulla partita, ma fuori si vive altro».

Hai pronto un discorso per i tuoi compagni prima della gara? «No, i miei compagni non ne hanno bisogno. In una partita del genere, meno che mai. Stiamo sempre assieme, sanno benissimo che cosa serve. Andiamo dritti per la nostra strada. Noi dobbiamo essere noi stessi, rispettando il nostro DNA, affrontando la gara come una finale».

Quando dici "rispettando il nostro DNA" intendi al fatto di scendere in campo senza fare calcoli? «Se ne facciamo, siamo dei pazzi. Noi non calcoliamo nulla. Le partite si affrontano come sempre. Non siamo allenati per fare calcoli o gestire partite, piuttosto dobbiamo andare a 2000 all'ora, ottenendo il massimo da ogni situazione. Abbiamo la possibilità di compiere una grande cosa».

Che Como ti aspetti, al netto del 4,5% di possibiità di andare ai playoff. «Mi aspetto una gara come una finale. Tante da parte nostra, quanto da parte loro. Hanno una piccola chance di andare al playoff, la posta in palio è alta. Ogni squadra è attrezzata e gli attaccanti sono forti».

Quante partite come Cittadella-Como hai vissuto in carriera? «Se ci pensi bene, è da due mesi che stiamo disputante tutte partite così. Mi viene in mente il Benevento, che se non fai i tre punti, poi non te la giochi come ora. Con il Bari una finale, a Cosenza a metà aprile un'altra finale. Contro il Como, per noi, non cambia nulla. La differenza, nella sostanza, è il verdetto post Como e il fatto di non avere più appelli. L'approccio da utilizzare è quello messo in campo nelle ultime partite».

E con Pavan, oramai un centrale difensivo, ti sei confrontato. «Da quando gioca in difesa ci confrontiamo anche su aspetti tecnici. Lui non ha avuto tempo di entrare nel ruolo, vi è stato catapultato. Abbiamo la fortuna di essere amici e di analizzare anche fuori dal campo certe situazioni tattiche».

Contro il Como tocca proprio a Pavan e Dario Del Fabro nel cuore della difesa. «Non so chi farà giocare il mister, mi interessa maggiormente come la squadra vive questa settimana. Dobbiamo essere quelli di sempre. Poi chi giocherà, sicuramente, dovrà dare il massimo perché la gara lo richiede. L'importante è preparsi bene in questi giorni. Se fai i compiti per casa, alla gara arrivi preparato».

Con il Süditorl siete sembrati meno sciolti, più tesi, rispetto a Bari o Benevento. «Meno giornate mancano alla fine, più la situazione è delicata. Purtroppo con il Como non posso giocare, ma queste partite si preparano facendo al massimo il proprio mestiere».

Vuoi fare un appello ai tifosi? «Dopo che sono venuti in 400 a Südtirol dobbiamo ringraziarli. Ci hanno dato una grossa mano. Anche all'interno del gruppo eravamo proprio contenti. Volevamo fargli un regalo a Bolzano, ma abbiamo creato i presupposti per la prossima. Si vede che in questo momento ci stanno vicini in modo particolare. Bello vedere la tanta gente al Druso, l'entusiasmo ai gol contro il Benevento. Veniamo da una stagione di alti e bassi, ma ora ci siamo ricompattati tutti e vogliamo fare qualcosa di bello. Credo che per un appassionato di calcio a Cittadella, vedere una gara come Cittadella-Como è un evento».

Nella vittoria contro il Benevento hai toccato quota 100 con il Cittadella. C'è una partita che ricordi con maggiore piacere? «Le ultime che abbiamo disputato, proprio per il coefficiente di difficoltà e i sacrifici dentro e fuori dal campo, sono quelle che ricorderò con maggiore piacere solo se raggiungeremo l'obiettivo».

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