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Giovedì, 25 Aprile 2024
Calcio

Serie B, Cittadella: Tommaso Cassandro "Calcio e studio sono possibili"

15 marzo 2022, per Tommaso Cassandro una giornata difficilmente dimenticabile: prima la laurea triennale in scienze motorie indirizzo calcio all'Università Telematica San Raffaele, sede di Roma, poi in campo per 90' contro la Reggina

Come suggerisce la pagina ufficiale Twitter del Cittadella, "si può laurearsi al mattino e giocare in Serie BKT la sera?"  da martedì 15 marzo basta chiedere a Tommaso Cassandro. Professione terzino destro d'assalto della squadra di mister Gorini ed ora anche dottore in Scienze Motorie con specializzazione, ovviamente, in calcio. La tesi sul calcio femminile e i suoi sviluppi presenti e futuri con Katia Serra, ex calciatrice e attuale talent in Rai, come relatrice. Perché una cosa "o si fa bene o è meglio non farla": Cassandro Docet.

"Finito il liceo a Bologna, visto il tanto tempo libero a disposizione, aldilà degli allenamenti al mattino o al pomeriggio, ho pensato di iscrivermi all'Università. Avendo fatto la primina ho deciso di fare il passo verso l'Università Telematica San Raffaele con la sede a Roma. Ho iniziato nel gennaio del 2019 e fin da subito è andata bene. Ho fatto rapidamente gli esami che mi servivano per laurearmi. Prima in presenza tra Milano e Roma, le sedi fisiche dell'università, e poi da marzo 2020 esami online, tutti orarli via zoom. Il percorso di studi mi ha appassionato sin da subito. Ho ricevuto un'infarinatura di scienze, con materie come anatomia, biologia, biochimica; poi la parte legata all'esercizio fisico con fisiologia, teorie, tecniche e didattiche dell'allenamento, metodologia dell'allenamento, insomma studiavo quello che poi mettevo in pratica sul campo finché mi allenavo. Ho finito gli esami a settembre ed ero un po' indeciso sull'argomento della tesi. E qui entra in gioco Katia Serra. Con lei avevo sostenuto l'esame di "Gestione del calcio femminile" e l'argomento mi era interessato molto. Mi intriga il fatto che il movimento calcistico femminile abbia grandi margini di miglioramento, soprattutto in relazione ai finanziamenti, e all'interesse, che ha iniziato ad attrarre post mondiale 2019 e successivamente dal 2020. Vedo che ci sono opportunità nei prossimi anni. Mi sono messo in contatto con lei ed è stata molto felice di farmi da relatrice per la tesi. Quest'ultima verte proprio sui progetti in via di sviluppo nel calcio femminile. Ho analizzato a 360° il tema, prendendo in esame la storia, gli scenari al momento dell'entrata nel professionismo dalla stagione 2022/2023. Mi sono soffermato su alcune comparazioni sul calcio maschile, di natura morfologica, anatomica, psicologica e di relazione di gruppi squadra. Ho illustrato alcune ricerche scientifiche legate a temi legati allla prestazione dell'atleta maschile e femminile, con un focus su quest'ultimo aspetto anche legato al ciclo mestruale e metodi contraccettivi utilizzati dalle donne calciatrici. Infine ho concluso con un'analisi generale degli introiti economici del movimento calcisticio italiano, soffermandomi sulle sempre maggior numero di squadre maschili che stanno entrando nel mondo del calcio femminile, facendo un confronto sul modello italiano, inglese e americano in termini economici."

Ancora sul suo percorso universitario passato, presente e futuro: "Volevo questa laurea. Il motivo? Presto detto. Sin da piccolo ho sempre desiderato laurearmi. Il tempo c'è, la voglia c'è, oltre al calciatore, sento che voglio fare altre cose nella vita. La famiglia è molto orgogliosa, sapevo che se avessi continuato a studiare gli avrebbe fatto molto piacere. Sapevo che per loro il calcio non era la cosa più importante, ma al tempo stesso mi hanno sempre lasciato libero di fare ogni tipo di scelta. Ora vorrei proseguire gli studi ed ho messo nel mirino la specialistica in Management e Diritto Sportivo. Dovrei iscrivermi in questi giorni ed iniziare a settembre. Ho concluso la triennale nei tre anni richiesti, sento che è andata bene e mi pare giusto continuare. Quando c'è da fare una cosa meglio farla bene, altrimenti è meglio non farlo. Questo è il mio mantra."

Ancora sulla gara del Tombolato di martedì: "Contro la Reggina speravo di vincere, anche se abbiamo fatto una buona partita a mio avviso. Sia dal punto di vista del possesso palla, con la palla tenuta con il 65%, e abbiamo fatto 20 tiri in porta e 9 nello specchio. Abbiamo creato i presupposti per vincere. Loro ci hanno aspettato e poi ci hanno cercato di colpire in contropiede. Siamo stati bravi a non prendere gol e migliorare in zona gol quando le squadre si chiudono. Dobbiamo essere più bravi nel muovere più velocemente la palla e sfruttare le occasioni gol che creiamo. Quando ci sono, come ieri sera, bisogna sfruttarle. Su quell'ultimo pallone di Tavernelli ci ho sperato nel gol. C'è da dire che era molto difficile girarla sul prima palo di mancino colpendola di prima intenzione, inquadrando la porta, non era facile. È stato bravo, ma come lui anche Turati a parare la conclusione."

Da mister Venturato a mister Gorini, come cambia la vita: "Mister Venturato lo devo ringraziare molto, perché mi ha dato subito spazio. Poi tra Covid e infortuni sono stato fermo tre mesi e mezzo, saltando la metà delle partite, ma con Venturato sono cresciuto molto. Con mister Gorini inizialmente ero titolare, nel girone d'andata ho giocato quasi tutte le gare, mentre adesso mi sto alternando con Mattioli. Sento che devo molto ad entrambi e li ringrazio. Adesso mister Gorini mi sta dando la possibilità di crescere e confrontarmi in questo campionato.

Un terzino moderno, che ama fraseggiare palla a terra con i compagni offensivi: "Noi abbiamo degli schermi che prendiamo in considerazione in relazione alla partita, all'avversario e al sistema di gioco dei rivali. Ovviamente ci sono anche delle interpretazioni personali del giocatore. Se ci sono situazioni con molto spazio all'interno, a me piace molto entrare dentro al campo. Solitamente mi riesce perchè chi è contro di noi si aspetta la palla in lungolinea o diretta alla punta, quindi diciamo questa è un'abilità che cerco di coltivare."

E adesso il Pisa: "Ogni gara ha le sue opportunità. All'andata i toscani erano primi e ci siamo fatti trovare pronti. Anche questa volta sarà così. Sono rientrati praticamente tutti gli ammalati a disposizione del mister, per fortuna. Al 100% ancora no, perché dopo un'influenza simile ci vuole un po' per riprendersi al meglio. Ho avuto febbre e tosse il giorno prima di Parma. Ho giocato imbotitto di medicine e finita la gara sono stato malissimo avevo febbre, tosse e brividi. Ho recuperato per questa gara con la Reggina e come me anche tanti altri compagni per aiutare la squadra. Speriamo di stare meglio adesso e di esserci messi alle spalle questa fastidiosa influenza che ci ha debilatato in tanti.

Sui Playoff: "Sono dell'idea che ci dobbiamo provare fino alla fine. La nostra volontà c'è e anche i mezzi ci sono. Abbiamo dimostrato durante tutta l'annata di poter affrontare chiunque, anche in situazioni di emergenza come in questi ultimi giorni, sempre alla pari. Siamo a pochi punti dai playoff e vogliamo entrarci. Poi una volta entrati, magari ci piacerebbe fare meglio dell'anno scorso, un passo in più. Siamo consapevoli di essere decimi e di essere forti. Con umiltà possiamo arrivare a raggiungere i playoff. È ancora troppo presto per tirare bilanci personali sulla stagione, al momento non è la mia priorità. Con una partita sei scarsissimo e con un'altra partita sei fortissimo. Bisogna concentrarsi sulla gara che sta arrivando e così via. Partita dopo partita. Dopo il futuro sarà la conseguenza di quello che avremo fatto tutti insieme. A partire dalla gara di Pisa."

Chiusura sul suo personale "Fan Club" sulle tribune del Tombolato: "Molto spesso vengono tanti miei amici da Dolò a vedermi. Qualche volta anche mio fratello o i miei famigliari, ma devo dire soprattutto i miei amici."

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