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Il Piacenza, fanalino di coda, strappa un punto all'Euganeo: per il Padova è notte fonda

Una partita bruttina, nel solco delle ultime uscite dei biancoscudati. Episodio grottesco nel finale quando mancano due minuti al termine del recupero e l'impianto di irrigazione del campo ha preso a funzionare

Un uno a uno che non accontenta nessuno ma che di certo fa più piacere al fanalino di coda Piacenza piuttosto che al Padova che cercava una vittoria casalinga che manca da dicembre. Una partita bruttina, nel solco delle ultime uscite dei biancoscudati. E dire che si era pure passati in vantaggio. 

La partita

Il secondo gol consecutivo di Mattia Bortolussi, settimo per il centravanti biancoscudato sommando i cinque con il Novara, ha fatto da apriscatole a una partita che fino a quel momento si faceva fatica a sbloccare. Invece il gol nel recupero del primo tempo ha consentito ai ragazzi di Torrente di andare a riposo con il risultato di vantaggio. Una mazzata psicologica invece, per la formazione di Abbate, che occupa l'ultimo posto in classifica. L'occasione migliore, prima del vantaggio trovato nel recupero, portava sempre la firma di Bortolussi che però ha stampato il suo colpo di testa sulla traversa. Questo per dire che nonostante le difficoltà il Padova si trovava contro l'ultima in classifica, in vantaggio in casa, eppure c'è stato tatnto da soffrire nella ripresa. 

Foto Davide Boggian per Calcio Padova

A conferma che fosse una partita piena di insidie lo fa capire come comincia la ripresa, con i piacentini che ci provano senza neppure troppa convinzione ma che però trovano il pari, quasi in maniera insperata. Il gol è di Gonzi che da pochi passi insacca. E come di incanto si spegne la luce nella squadra di Torrente. Sono i piacenti adesso ad avere l'inerzia della partita, il Padova sembra bloccato. Ci prova Russini ma non è fortunato. E' da dicembre, dalla gara con la Pro Vercelli, che i biancoscudati non vincono in casa. La tensione e anche la pressione sale e questo i giocatori lo sentono, forse troppo. Il pubblico, non numerosissimo, si spazientisce, si fa sentire. L'invito ai giocatori a dare tutto, anche se usano altri termini, è continuo. Con il passare dei minuti, con l'avvicinarsi della fine della partita, il Padova sembra volerci provare ma non c'è un forcing vero e proprio e il Piacenza si chiude bene. Come non aveva mai fatto nelle ultime uscite. Al minuto 89 quasi trova pure il jolly, ma sarebbe stato troppo anche per loro. Finisce così, uno a uno, con poche emozioni a parte l'impianto di irrigazione che improvvisamente ha cominciato a funzionare allungando i minuti finali. Solo l'intervento di Radrezza che si piazza sopra il getto d'acqua per arginarlo e consentire la ripresa del gioco, avvenuta dopo cinque minuti. Un episodio grottesco, in linea con la stagione biancoscudata. 

L'impianto di irrigazione

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