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Stefano Benetton: in undici ore da Venezia fino in cima alla Marmolada

L’atleta di Montegrotto: «Una esperienza unica fatta di emozioni contrastanti. Più sali di quota e più i paesi li trovi svuotati. La Marmolada? Sempre meno un ghiacciaio»

Stefano Benetton, con la salita da Venezia alla Marmolada compiuta sabato 13 ottobre scorso, ha terminato le sue scalate, fatte in bici e poi a piedi, dai punti più bassi ai più alti delle province venete. Così, come gran finale, ha deciso di usare lo stesso criterio però ragionando sulle «misure» della regione. Da Venezia alla Marmolada, quindi, una salita che rappresenta anche la voglia, oltre che di misurarsi con i propri limiti, di raccogliere informazioni sul territorio in cui viviamo.

Partito all'una da Montegrotto, scortato da pochi famigliari in auto, è partito da Venezia pedalando che il sole ancora non è sorto. Arrivato a passo Fedaia ha lasciato le due ruote e proseguito a piedi. Ci vuole molto allenamento e convinzione per compiere questo tipo di imprese in tempi record. Anche in questo caso, aveva previsto di metterci undici ore ad arrivare in cima partendo dai canali di Venezia, ci ha solo un minuto in più rispeto alle previsioni.

L’atleta di Montegrotto ha potuto così constatare, nelle diverse tappe di questa singolare avventura, come cambia non solo il paesaggio, salendo di quota, ma anche come la popolazione sia praticamente tutta distribuita nella parte pianeggiante della regione, lasciando praticamente disabitati i paesi che si incontrano mano a mano che si sale di quota.La Marmolada poi, come ha potuto constatare Stefano Benetton, è sempre meno un ghiacciaio, con lo strato gelato che è sempre meno consistente.

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