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Ciclismo, Marcato (Team Uae): «Calendario incerto per il Covid. Punto su Fiandre e Rubaix»

Il padovano, compagno di squadra di Pogačar, è alla 17a stagione tra i professionisti: «Quando posso torno a casa, i Colli Euganei sono il terreno ideale per allenarmi»

Dicissettesima stagione tra i professionisti per Marco Marcato, padovano e portacolori del Team Uae Emirates, che in questi giorni è impegnato in Belgio dove sta preparando gli appuntamenti con il Fiandre e la Rubaix, i suoi due primi obiettivi del 2021. Il 37enne, che da qualche anno vive a Selvazzano Dentro, si racconta nel suo giorno di riposo tra la Danilith Nokere Koerse disputata mecoledì e la Bredene Koksijde Classic che si corre venerdì.

Marcato, com'è iniziato questo nuovo anno?

«Finora non mi posso lamentare, sono in Belgio per tutta la campagna del Nord. Mi sto concentrando sulle classiche, poi, vista anche la stagione particolare con la pandemia che ha cancellato tante corse, non so ancora se disputerò il Giro, il Tour o la Vuelta. Il programma non è definito, vediamo nelle prossime settimane».

Le sue ambizioni per le due classiche monumento?

«Sulla carta sarò a dispisizione dei capitani Matteo Trentin e Alex Kristoff. Entrambi sono atleti che danno garanzie in questo tipo di tracciati. Poi però sul pavet le gare sono imprevidibili, dipende da come si metterà la corsa e quali occasioni si creeranno. L'importante è essere davanti e vicino ai capitani, magari in una situazione favorevole potrei essere il piano B, mai dire mai in certi tipi di percorso con continue incognite».

Sabato è in programma la Milano-Sanremo, lei l'ha disputata sei volte, che corsa sarà?

«Visto l'andamento degli ultimi anni è molto probabile che arrivi un gruppo ristretto. Ci sono campioni come Van Aert, Van Der Poel e Alaphilippe che partono con i favori dei pronostici. Se dovessero attaccare forte sul Poggio per i velocisti sarebbe dura restare a ruota. Molto dipenderà anche dal vento perché rende difficile ricucire eventuali strappi. Se la giocheranno loro tre ma attenti alle sorprese. Noi come Uae Team anche per la Classicissima punteremo su Trentin e Kristoff».

A proposito, la situazione Covid in Belgio com'è? Per voi cosa è cambiato?

«Ogni paese ha le proprie regole e adesso anche per noi, che viaggiamo sempre, è stressante. Facciamo tamponi a 6 e a 3 giorni dalle corse, più quelli necessari nei vari Paesi per l'ingresso. In questa settimana ho già fatto 5 test. Viviamo in bolle sicure, anche negli hotel siamo soli e iper-controllati. La cosa più strana è non avere il pubblico e i tifosi. Un qualcosa di surreale. Difficilmente ci abitueremo a stare senza il loro calore».

Per altro lei e tutta la sua squadra, compreso Pogacar, siete vaccinati?

«Io l'ho fatto così come tutti i miei compagni. Il team ci ha dato l'opportunità di ricevere la dose ad Abu Dhabi e abbiamo colto questa occasione. E' un qualcosa in più, speriamo serva».

Lei, a differenza di tanti suoi colleghi che si sono trasferiti all'estero, vive ancora nel Padovano, è molto legato al territorio?

«Io abito a Selvazzano con mia moglie e i nostri figli. Amo la mia terra. Mi alleno sui Colli Euganei, spesso con il collega e amico Zoccarato (Qui la sua intervista), un giovane promettente che ho preso sotto la mia ala protettrice. Quando posso torno sempre a casa: anche in questo fine settimana rientro dal Belgio qualche giorno in attesa delle prossime gare al Nord Europa. Purtroppo prima del Covid i voli erano tanti, adesso è più complicato ma tornare mi fa stare bene, riesco a staccare e a ricaricare le pile». 

Marco Marcato 2-2

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