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Intervista a Massimo Caiolo, direttore sportivo della Virtus Basket

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Inizia una nuova stagione per la Virtus Basket Padova e, per l'occasione, il direttore sportivo Massimo Caiolo ha rilasciato un'intervista che offrire una panoramica completa dell'attivtà della squadra.

L'inizio dei campionati è ormai imminente: la squadra è pronta?

Certo! (ride). Assolutamente sì, va detto che la "macchina" della Virtus è molto grande in termini di atleti, squadre, staff, e impianti, quindi organizzarla richiede un grande impegno.
Ma siamo attivi già da agosto, anzi, si può dire che non ci siamo mai fermati, dunque grazie al lavoro di tutti posso tranquillamente affermare che siamo pronti, dalla seconda divisione alla serie B, dai giovanissimi del minibasket ai ragazzi ormai a ridosso delle squadre senior.

Ogni stagione passa attraverso un bilancio della precedente: un giudizio a posteriori sulla passata stagione?

Lo scorso anno, con l'approdo in serie B, è stato incredibile e molto importante. La realtà della nuova categoria è una splendida vetrina nazionale, un grandissimo salto di qualità e ha comportato un impatto decisamente forte.
A inizio stagione, complici diversi infortuni, la strada sembrava parecchio in salita, a dicembre pareva una montagna invalicabile. Poi, e lo dico con orgoglio, nella difficoltà, lo spirito Virtus, ossia la nostra idea di lavoro, di impegno, di difesa e di coesione di gruppo ha cominciato a fare la differenza.
Mettiamoci anche un acquisto azzeccatissimo ed eccoci in pochi mesi dal timore della retrocessione all'accesso ai play-off, dove tra l'altro siamo stati bloccati solo da una squadra che ora è in serie A, giocandocela alla pari.
Un grande girone di ritorno che ci ha ricomfermato su come i valori della nostra società siano vincenti, per la prima squadra, come per ogni nostra compagine, dove impegno, serietà e attenzione non mancano mai.

Quest'anno invece che cosa si è fatto o si può fare per fare altri passi avanti?

Oggi come oggi, la sfida è riuscire a garantire una continuità sia a livello di tempo sia sul piano qualitativo. Quindi nessun proclama di voler scalare chissà quali vette, ma bensì di aggiungere un po' alla volta delle basi, dei mattoncini che rendano solida la struttura, costruire una casa dove poter garantire serenità e tranquillità anche nel caso di eventuali terremoti. Poi, se le circostanze lo permettono, pensare ad aggiungere un piano all'edificio, cosa possibile solo con solide fondamenta.

Quindi, vista anche la conferma della serie B, è il caso di pensare a lungo termine?

Assolutamente, l'obbiettivo non è certo guardare al qui ed ora, ma di mantenere la categoria, rimanere solidi da un punto di vista economico ma soprattutto progettuale. Per questo possiamo dire che questo anno è un nuovo anno zero: nel solco della tradizione e della dirigenza storica che ha supportato il progetto in questi anni ci siamo allargati coinvolgendo Nicola Bernardi come facente funzioni di direttore generale, che entra a pieno titolo nell'organizzazione delle attività della Virtus.
Ci siamo arricchiti di figure come Roberto Rugo, per la gestione della prima squadra, e Riccardo Guolo, gia' consigliere federale e conoscitore della pallacanestro come pochi a Padova, persone che ci danno una grande affidabilità per quanto riguarda l'organizzazione del progetto.
Inoltre non va dimenticato che il nostro staff tecnico ha aggiunto grandi professionalità come Valerio Salvato, tra i migliori istruttori giovanili a livello veneto, che vanno ad affiancare Daniele Rubini, Massimo Friso e un gruppo di giovani allenatori che ci sono invidiati da tantissime società. Con questi nuovi acquisti pensiamo di aver posto le basi per creare una continuità a livelli di eccellenza.

Continuerete dunque a lavorare su quello che già è uno dei vivai più grossi del Veneto?

Indubbiamente. Abbiamo oggi più di ottocento ragazzi divisi tra minibasket, giovanili e attività senior.
Dalla serie B scendiamo a categorie più amatoriali dove giocano i nostri ragazzi che terminano il percorso giovanile, nostro fiore all'occhiello: tra Orfeo e Virtus minibasket raccogliamo circa 450 bambini.
Andiamo a promuovere una pallacanestro stabilmente di alto livello, siamo tra le poche società in Veneto a confermarsi in tutte le categorie nei campionati di eccellenza.
Tutto questo è possibile grazie all'attività che viene fatta in Virtus, ma anche grazie agli ottimi rapporti che stiamo intessendo con moltissime realtà del padovano. Niente si potrebbe fare, specie se si vuole ambire all'eccellenza, in autonomia. È per questo che è prezioso il rapporto di fiducia che ci lega ormai da diversi anni con un numero sempre più ampio di società quali Roncaglia, Vigonza, Albignasego, Limena, Monselice, Usmi, Selvazzano, Camposampiero, Basket Padova Sud, Pd Basket Tre Garofani.
Questa importante rete ci permette di proporre percorsi tecnici adeguati per tutti i ragazzi del pool e fare in modo che il grande problema dell'abbandono della pratica sportiva dopo i 15/16 anni si possa risolvere dando a tutti i ragazzi il contesto sportivo piu' motivante e adeguato.

Speranze e certezze per il 2016/17?

La speranza è quella di dare continuità all'ondata di entusiasmo di questi ultimi anni, la certezza è che questo onda ci ha dato tanto e non si è ancora fermata.
È stato questo crescente entusiasmo a portarci alla promozione di ormai due anni fa e alla fantastica salvezza della scorsa stagione, all'impennata di interesse da parte di sponsor e sopratutto da parte del pubblico in costante crescita.
Molto importante è stata la scelta di riportare il basket alla Kioene Arena, lo storico palazzo dello sport orfano della pallacanestro da troppo tempo. Certo è stato un azzardo, anche in termini economici, ma sulla scia dell'entusiasmo abbiamo voluto ridare dignità qui a Padova, allo sport più bello che c'è, riportandolo in una piazza storica, in un impianto degno di quello che è praticamente il vero campionato italiano, visto che la serie A è un campionato dominato da giocatori stranieri.
La scommessa è stata vinta e il pubblico ci ha seguito in massa nel nuovo palazzo. Siamo molto orgogliosi di dare una casa accogliente ai nostri ragazzi e ai nostri tifosi, una casa degna del miglior basket che si può vedere a Padova. Perciò sentiamo la responsabilità di rappresentare e promuovere questo sport confermando l'entusiasmo degli ultimi anni, se non di alimentarlo ulteriormente.

Prima o poi la Virtus arriverà in serie A?

Beh toccando ferro e incrociando le dita, penso che Padova come città per numero di appassionati, e per numero di tesserati, per la quantità di attività che viene svolta nel territorio, merita di avere un ruolo di primo piano nella pallacanestro Nazionale e reclamare a gran voce la serie A.

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