Il Padova si impone a Trieste nel nome del Paron e in memoria di Di Marzio
Con due gol in contropiede in una partita giocata praticamente giocata solo in difesa, regolata la squadra di casa. Biancoscudati con il lutto al braccio per ricordare la scomparsa di Gianni Di Marzio
Nel derby del Paron il Padova si impone 0 - 2 a Trieste in quella che si definirebbe, oggi, come una partita tatticamente giocata perfettamente. Un Padova ordinato e cinico, insomma. Ai tempi di Nereo Rocco si sarebbero però usati altri termini, ma si sa, il calcio è cambiato. I biancoscudati sono scesi in campo con il lutto al braccio per ricordare la scomparsa di Gianni Di Marzio.
Contropiede
I primi dieci minuti la Triestina crea almeno quattro palle pericolosissime, passano tutte vicino al palo, a parte un intervento di Donnarumma, uno dei migliori tra i biancoscudati. Ma al primo contropiede Chiricò innesca Della Latta che pur allungandosi il pallone riesce ad anticipare l’intervento disperato dell’estremo difensore triestino che abbatte la mezz’ala. Rigore che Ronaldo trasforma spiazzando Martinez. E’ il 14esimo minuto. La partita si innervosisce, ma il Padova difende in maniera ordinata, copre tutti gli spazi tanto da costringere la Triestina a una sola giocata possibile, il cross dalla trequarti. Palloni sui quali spadroneggiano inevitabilmente il centrale biancoscudato Monaco o Donnarumma che blocca diversi spioventi. Il Padova non riesce quasi mai a ripartire pericoloso tanto che sembra quasi non volerlo, visto che non va mai in affanno. L’unica volta però in cui si affaccia di nuovo in area, è Bifulco a sfiorare il raddoppio dopo aver saltato l’intera difesa rientrando dall’esterno sinistra per poi calciare col destro. Pallone respinto. Sono sei gli ammoniti a fine primo tempo.
Raddoppio
L'assenza di Ceravolo costringe il Padova ad appoggiarsi solo sui due esterni che però fanno anche tanto lavoro difensivo, aprendo spazi per inserimenti. La ripresa quindi comincia con lo stesso canovaccio, Triestina che si fa sempre pericolosa ma proprio nel momento in cui i padroni di casa vedono vicino l’obiettivo, anche perché i cambi dopo un'ora di gioca creano un po' di disordine tanto da agevolare chi attacca a spron battuto. Il gol, come si dice in questi casi, è nell’aria, invece succede che su una plateale simulazione di un giocatore alabardato si innesca ancora un contropiede. Chiricò parte largo a destra all'altezza del centrocampo e è bravo a servire Germano che trova Jelenic solo davanti a Martinez: tocco sotto ed è 0-2. E' il 75esimo. La partita di fatto finisce qui anche se la Triestina ci prova fino all'ultimo senza trovare neppure il punto della consolazione.