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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Padova e lo stadio dei sogni: intervista ad Andrea Abodi, presidente del Credito Sportivo

«Ho chiesto alla società di presentarmi tutti i numeri. Le grandi cifre devono essere scomposte e analizzate nel dettaglio. A quel punto si può fare la valutazione sula tenuta del progetto»

Giovedì 7 febbraio il presidente del Credito Sportivo, Andrea Abodi, è stato, come abbiamo documentato, a Padova, invitato del presidente del Calcio Padova, Roberto Bonetto accompagnato dall’assessore allo sport, Diego Bonavina. Dopo quel primo incontro in cui Abodi ha fatto precise richieste al presidente Bonetto e le parti si sono date appuntamento per la prima decade di Marzo. Anche se solo a giugno si saprà con certezza se Padova avrà uno stadio tutto nuovo o se invece ci si dovrà accontentare di intervenire su quanto già c’è, rimane la curiosità di sapere se ci sono davvero le basi per realizzare quello che già in molti hanno definito lo stadio dei sogni. Abbiamo così raggiunto telefonicamente il presidente del Credito Sportivo, Andrea Abodi, che si è dimostrato molto disponibile nel rispondere alle nostre domande.

Numeri

La buona impressione sul progetto che ha manifestato a Padova dopo l’incontro è rimasta anche dopo che è passata qualche settimana? «Il progetto è apprezzabile ed è in armonia con gli indirizzi urbanistici e anche questo è un altro elemento importante. Io sono un emotivo, un romantico e mi entusiasmo, ma poi bisogna avviare un’analisi precisa, bisogna vedere i numeri. Quello deve essere il mio riferimento. La società sta lavorando al dossier che ho richiesto. Io torno a marzo e da quel momento si comincerà a ragionare sui numeri».

Garanzie

Cosa ha chiesto al Presidente? Di che cosa ha bisogno il Credito Sportivo, nello specifico, per decidere di concedere il finanziamento? «Le verifiche che devo fare riguardano la struttura dalla quale devono venire i ricavi e la “consistenza" della proprietà e degli altri imprenditori che si uniscono alla realizzazione del progetto. Poi bisogna verificare quali sono i soggetti interessati ad acquisire o affittare gli spazi commerciali che verrebbero messi a disposizione». Quindi a oggi qual’è la situazione? «Non bastano le condizioni che ho potuto verificare, sono necessarie ma non sono sufficienti. Lo ripeto, il progetto è suggestivo ma non basta, quindi è questo il lavoro che ho chiesto di fare alla società, quello di presentarmi tutti i numeri che fino ad ora sono composti di grandi cifre che devono essere scomposte e analizzate nel dettaglio. A quel punto si può fare la valutazione sulla tenuta degli stessi numeri dal punto di vista di finanziario».

Euganeo

Lo stadio attuale non piace a nessuno: «Ho capito le necessità e anche il progetto, compreso le intenzioni e che tra parte proponente e amministrazione c’è la giusta armonia. Sono tutti presupposti postivi. Entrare nel dettaglio serve, perché la nostra è anche un’azione preventiva anche rispetto alla tenuta delle società in quello che è l’attuale sistema calcio, perché il nostro istituto non fornisce solo il finanziamento ma traccia una strada, indica un percorso preciso che non guarda solo al breve o brevissimo termine».

Categoria

Stando alla stretta attualità che è evidentemente anche legata ai risultati del campo, cosa succederebbe se la squadra non riuscisse a mantenere la categoria? Eventualità che tutti scongiuriamo, ovviamente, ma è una riflessione che va fatta: «Il comparto sportivo e quello dello sviluppo di una società di calcio che si sa sostenere sono ambiti che devono camminare parallelamente ma in maniera distinta per la misura in cui gli umori del campo condizionano l’agenda di tutto il resto. Invece bisogna avere due agende vicine e distinte se si vuole sviluppare l’idea di una società solida e moderna che si sa sostenere da sola. E un progetto si regge a prescindere dalla categoria. Una buona società è un’azienda che funziona al di là del fatto che sta in una serie o in un’altra e si dota di strutture di supporto e competenze anche finanziarie adeguate, soggetti che conoscono il valore dei soldi e che sanno cosa vuol dire un investimento».

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