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Bracciano e Caldonazzo, due laghi per le gare della Padovanuoto: i risultati

Due titoli italiani, due secondi posti, due terzi posti, quattro atleti sul podio: è il resoconto dello scorso fine settimana, un weekend in cui le gare di nuoto di fondo hanno catalizzato l’attenzione degli appassionati di questo sport

Due titoli italiani, due secondi posti, due terzi posti, quattro atleti sul podio: è il resoconto dello scorso fine settimana, un weekend in cui le gare di nuoto di fondo hanno catalizzato l’attenzione degli appassionati di questo sport. Per la Padova Nuoto, dopo il titolo tricolore vinto da Ludovica Lugli nella 10km (categoria Junior), durante i campionati italiani che si sono svolti nel lago di Bracciano, è Valentina Maggio ad affermarsi come campionessa italiana nella 5 km categoria Ragazzi. Tredici anni, Maggio è all’esordio in una competizione nazionale di questo tipo e ha concluso il suo percorso in 1 ora, 5 minuti e 9 secondi.

PODIO. Sempre a Bracciano, il supercampione Matteo Furlan sale sul podio in tutte le tre gare del suo programma: secondo nella 25 km, terzo nella 10 km e nella 5 km. Un’altra bella soddisfazione è arrivata sabato da Caldonazzo, dove una rappresentativa della squadra del nuoto di fondo, ha partecipato al 29° trofeo del lago: Giulia Grasso ha chiuso la sua gara seconda degli Assoluti e dei Cadetti, dietro alla cittadellese di pari età Eleonora Brotto. Entrambe avevano partecipato anche alla competizione di Bracciano: Brotto vincendo la 10 km nella sua categoria, Grasso chiudendo quinta della sua categoria ).

INTERVISTA. “Bracciano è stata la prima occasione per me di gareggiare nella 10 chilometri – racconta Grasso – Anche se sono arrivata “solo” ventiduesima, per me è stata una grande soddisfazione farla, perché ho avuto la possibilità di confrontarmi con tante situazioni nuove da gestire: i rifornimenti, per esempio, che in altre gare non ci sono. L’esperienza di Caldonazzo, invece, mi ha permesso di affrontare una distanza a cui sono più abituata: il primo gruppo si è staccato quasi subito e io sono rimasta in scia per non stancarmi troppo e gestire la fatica. Poi nella parte finale della gara ho accelerato, toccando per seconda, prima del mio gruppo”.

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