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Il presidente Figc, Gabriele Gravina, a Padova: «Supercoppa a Gedda un successo. Bella l'idea di stadio di Bonetto»

A Palazzo Moroni in veste di produttore dello spettacolo "Divina Commedia", ma ha parlato anche di calcio: «Porteremo la nazionale femminile a giocare in Arabia Saudita»

E’ qui in veste di produttore dello spettacolo “Divina Commedia”, che sarà in scena a Padova dal 1 febbraio, il presidente della Figc, Gabriele Gravina. Il massimo dirigente del calcio italiano a Palazzo Moroni, però,  è una occasione troppo ghiotta per non cercare di strappargli qualche battuta su un argomento, il pallone, che tiene sempre banco, non ce ne voglia Dante Alighieri.

Il calcio nostrano, come si sa, non gode affatto di ottima salute, deficitario negli impianti e sempre in discussione, anche perché non ha risolto quelle contraddizioni che spesso rischiano di renderlo poco credibile, agli occhi di chi guarda. Sintetizzando è su questo che viene stimolato il Presidente, che se ne va in contropiede: «Quanto si è parlato, in chiave spesso negativa, della Supercoppa italiana a Gedda. Invece è stato l’esempio di quanto il calcio può essere veicolo per abbattere barriere e preconcetti di natura politica, acceleratore di cambiamenti. Porteremo presto anche la nazionale femminile a disputare dei match in Arabia Saudita, prima della coppa del mondo di Francia. E’ una cosa che dobbiamo definire ma l’intenzione di farlo c’è tutta». In sostanza, molto elegantemente, fa intendere che le critiche sui settori che separano dalle donne dagli uomini evidenziati anche dalla modalità di acquisto dei tagliandi ,che hanno preceduto il match, fossero a suo modo di vedere, un po' miopi. Dopo l’elogio della supercoppa la sottolineatura: «Il calcio non è solo la Lega di A o B ma soprattutto quel milione e duecentomila tesserati che alimentano questo sport».

Ha parlato poi anche di stadi il presidente della Figc, con riferimento anche a quello di Padova: «E’ un progetto molto bello, conosco bene il presidente Roberto Bonetto e ho visto nascere quell’idea che ha dello stadio. E’ chiaro che avere un impianto di proprietà accogliente e moderno è una priorità, la Juventus è il modello da seguire, in questo senso».

Però intanto gli stadi non si fanno: «Bisogna far capire ai nostri dirigenti che migliorare le strutture è fondamentale, vanno resi luoghi accoglienti. Noi abbiamo chiare le iniziative che vogliamo prendere per aiutare le società. Spesso c’è stato chi furbescamente ha tentato, con la scusa dello stadio, di inserire nei progetti evidenti tentativi speculativi che hanno posto un freno bloccando anche una nuova legge sugli stadi. Bisogna prendere esempio da Paesi come l’Olanda, non solo dai grandi campionati come quello inglese, tedesco o spagnolo. Lì ci sono strutture all’avanguardia».

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