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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Rally: ad Antibes il sogno di Rubini si avvera solo per metà per un problema improvviso

Il pilota estense è stato autore di una brillante prestazione nella seconda tappa a cronometro ma è stato frenato da un guasto che ne ha imposto il ritiro nella prima giornata di gara

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Col de Turini, Col de Bleine e Col de Braus erano i sogni nel cassetto di Giulio Rubini. Solo la sfortuna ha privato il pilota estense del piacere di coronarli nella 53esima edizione del Rally di Antibes, tenutosi sulla Costa Azzurra nel weekend del 19 e 20 maggio.

La sfida in Francia

Il portacolori della scuderia Monselice Corse, dopo alcune apparizioni sporadiche nelle ultime stagioni che lo hanno visto partecipare allo Slalom dei colli Euganei e a vari rally storici, ha deciso di aprire il 2018 in grande, affrontando un evento di caratura internazionale. Affiancato dal compagno di tante avventure, l'adriese Fabrizio Handel, alla guida della Peugeot 205 Rallye gruppo A l'estense si è gettato nella mischia dell'evento dedicato alle auto storiche, partendo con l'handicap di guidare la vettura più piccola dell'intero parco piloti.

Un imprevisto drammatico

Tutto sembrava pronto, invece una doccia fredda ha colpito il pilota al primo tornante della “Gréolières” sabato pomeriggio. Un problema al galleggiante di un carburatore ha costretto l'equipaggio patavino a uscire dalla speciale a passo d'uomo, per cedere definitivamente sulla successiva “Col de Bleine - Le Mas-Aiglun” a poche centinaia di metri dallo start.

Delusione cocente

“Il Col de Bleine era uno dei motivi per i quali siamo andati ad Antibes - racconta Rubini - e trovarsi già alla prima prova speciale con la 205 che non andava avanti è stato un colpo davvero duro da digerire. A stento siamo riusciti a terminare la prova, per fortuna erano pochi chilometri. Nel trasferimento verso il Col de Bleine sembrava che tutto tornasse a funzionare, così abbiamo deciso di entrare in prova ma, poco dopo il via, il problema si è ripresentato e vista la lunghezza della prova e di quella dopo, abbiamo scelto di parcheggiare. La delusione è stata davvero tanta, una delle più dure di tutta la mia vita sportiva”.

Una giornata di soddisfazioni

Grazie al regolamento che prevedeva la possibilità di rientrare in gara, seppur praticamente fuori classifica per via delle tante penalità previste, Rubini è ripartito fiducioso per la seconda frazione, disputata domenica, che prevedeva sei tratti cronometrati. Dopo un avvio prudente sui primi due crono il portacolori della Monselice Corse ha staccato, sulla “La Cabanette - Col de Braus”, un ottimo 14esimo assoluto. Poi è stato un crescendo, con il 10mo assoluto sulla ripetizione di “Levens - Duranus - StJean la Rivière” e l'11esimo sulla conclusiva “La Cabanette - Col de Braus”, mettendo in riga quasi tutte le Volkswagen Golf, alcune Porsche 911SC e la Ford Sierra Cosworth. “Un'esperienza incredibile - sottolinea Rubini - ed essere riusciti a staccare ottimi tempi ci consola in parte per la sfortuna patita. Ora mi manca il Col de Bleine per chiudere il cerchio”.

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