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Rallylegend dall'alto tasso di emozioni, il patron di Patavium Racing chiude con il nodo alla gola

Il patron di Patavium Racing, Primoli, chiude con il nodo alla gola la tre giorni nella Repubblica del Titano, assieme al ritrovato compagno di tante battaglie, Libero.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PadovaOggi

Era già scritto sulla carta che la reunion, a distanza di trent'anni dall'ultima apparizione, tra Stefano Primoli e lo storico navigatore Valter Libero avrebbe dato vita ad un intenso vortice di autentiche emozioni.

Rallylegend

La sedicesima edizione del Rallylegend, andato in scena nel recente weekend, ha visto protagonista il ritrovato equipaggio di Montegrotto Terme che, per l'occasione, ha condiviso l'abitacolo della splendida Renault Clio Maxi Kit Car, in livrea ufficiale del compianto Bugalski. Dopo due sfortunate partecipazioni, che hanno sempre visto il patron di Patavium Racing costretto al ritiro per noie meccaniche, il 2018 ha regalato tre giorni di gioia e spensieratezza, complice anche l'assenza del riscontro cronometrico nella categoria di appartenenza. Qualche piccola noia, al cambio della francesina da rally, non è riuscito a rovinare la festa alla coppia patavina, in grado di riassaporare, nelle varie prove speciali disputate, gusti dimenticati.

«Bellissimo»

«È stato tutto bellissimo – racconta Primoli – e, finalmente, siamo riusciti ad arrivare alla famosa prova spettacolo, sfatando un tabù che ci aveva visto fermi nelle ultime presenze qui al Rallylegend. Un piccolo inconveniente al castelletto del cambio, della nostra Clio Maxi, è stato brillantemente risolto dai nostri ragazzi di Patavium Racing, consentendoci così di continuare a divertirci e a far divertire lo strabordante pubblico presente durante tutto il weekend. Un complimento lo voglio fare all'organizzazione in quanto il livello di sicurezza, rispetto a due anni fa, è sensibilmente migliorato. Pubblico davvero ben ordinato lungo le prove speciali. Dal canto nostro, essendo fuori classifica, abbiamo pensato solamente al divertimento. In qualche caso abbiamo provato a montare delle gomme giuste, provando a tirare giù i tempi, ed abbiamo visto che avremmo potuto tranquillamente essere al passo dei migliori. Tornare a correre con Valter mi ha talmente appagato che, in questo momento, potrei anche appendere il casco al chiodo.»

Scoppiato in lacrime

Gli fa eco il ritrovato compagno di avventura, Valter Libero, il quale ha vissuto un'altalena di emozioni, durata per tre giornate, che ha lasciato un profondo solco nel cuore. «La storia si è ripetuta esattamente come trent'anni fa e mi ricordo benissimo come ci siamo incontrati. Nel 1985, qualche annetto fa, ero fresco vincitore del corso per navigatori e Stefano abitava a un chilometro da casa mia. Un giorno suonò alla mia porta, lasciandomi sorpreso perchè già lo seguivo da tempo, da appassionato. Mi chiese di correre il Rally del Santo al suo fianco, in quanto l'abituale navigatore non era a disposizione. Prima gara assieme, sulla mitica 112, e prima vittoria. Dopo una pausetta trentennale sono stato ricontattato, rivivendo in sostanza la stessa situazione perchè il figlio di Stefano era impegnato con il lavoro. Il ricordo più bello di questo Rallylegend? Tanti. Il primo, durante le ricognizioni della prima prova, quando abbiamo realizzato di essere tornati di nuovo assieme. La prima in gara poi, quando ero teso e Stefano mi ha tranquillizzato dicendomi di fare quel che so fare. L'arrivo? Insieme a moglie e figli sono scoppiato in lacrime. Posso solo dire grazie Stefano.»

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