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Valsugana torna in Serie A dopo un anno pieno di «determinazione, unità e un cuore impareggiabile»

La squadra patavina lascia il campionato Top12 dopo aver dimostrato una crescita esponenziale, partita dopo partita. La salvezza non era semplice, è amara la retrocessione, ma di sicuro la permanenza in "Eccellenza" rappresenta ora un’esperienza importante che servirà per il prossimo campionato

Quanto ci vuole per innamorarsi? Per Loretta Goggi bastava un’ora per qualche tifoso un po’ di più. Ma proprio come il titolo della famosa canzone per il Valsugana rugby è stata una “maledetta primavera”. La storia della promozione in TOP 12 parte a settembre 2018 quando promossi in Eccellenza si son ritrovati nella fossa dei leoni. Ci sono entrati in punta di piedi, quasi spaesati davanti a giganti come il Petrarca, il Rovigo o il Calvisano tutte squadre che quest’anno sono ai playoff, cioè si giocano il primo posto in classifica. E la sopravvivenza partita dopo partita non è stata facile, ma ha permesso a molti di conoscere i ragazzi bianco blu. Giocatori tosti e preparati, che con il loro modo di fare hanno conquistato davvero tutti. La squadra dei buoni l’ha definita qualcuno, e sì, è davvero così. E ai buoni non si può far altro che voler bene.

Tenacia e caparbietà

È ufficiale, ma già si sapeva, il Valsugana rugby è sicuramente la squadra che retrocede in quello che fino all’anno scorso veniva chiamato “Eccellenza”. Un anno difficile, una sfida dietro l’altra vissuta ogni volta come fosse una finale. Il bello di questa squadra però è che con la sua tenacia e la sua caparbietà non ha mai smesso di crederci, di volercela fare. Questo almeno fino alla partita salvezza contro il Verona del 6 aprile dove tutto è cambiato. Lo sconforto per una sconfitta immeritata ha steso un velo nero che non è stato facile riuscire a scollarsi di dosso. Almeno fino all’ultima partita, sabato 26 aprile al Plebiscito, contro la Lazio che vince 36 a 31 (e che anche lei ancora si ritrova in corsa per la salvezza proprio con il Verona).

Un gioco fatto di sofferenza e sacrificio, ma anche di soddisfazioni

I ragazzi hanno dimostrato che il rugby può essere davvero il gioco di tutti, un gioco fatto di sofferenza e sacrificio, ma anche di soddisfazioni. Alcune si vedono in classifica, altre arrivano dagli spalti bianco blu, dove persone che fino a solo un anno fa non sapevano nulla della palla ovale, oggi si son ritrovate a tifare la squadra patavina che, nel corso di quest’anno, ha «saputo dimostrare determinazione, unità e un cuore impareggiabile». Dispiace per questa amara retrocessione in Serie A, dovevano crederci di più? Forse. Non si sa. La storia è questa, il Valsuagana esce a tasta alta e con un’esperienza importante che gli servirà per il prossimo campionato.

[Foto articolo dalla pagina ufficiale facebook Valsugana Rugby Padova - Foto di Alessandra Lazzarotto]

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