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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Si spacciava per esperto di protezione personale e sicurezza stradale

Con le sue false credenziali era riuscito a ingannare persino un istituto scolastico veneziano, che lo ha chiamato per un'iniziativa sulla guida sicura. In realtà Giuliano S. alias "Nitro", ideatore della truffa alle due donne, aveva precedenti per calunnia e usurpazione di titolo

Madre e figlia, convinte per tre mesi di vivere sotto il tiro di un narcotrafficante internazionale, si sono affidate, senza dubitare, nelle mani di uno uomo che è riuscito a farsi passare per agente segreto con il solo aiuto di un complice, Marco S. 44enne di Campolongo, e la comparsata di un carabiniere, il 49enne Mirco M. che si è prestato al “gioco” mostrandosi in divisa per avvalorare la versione del truffatore.
E’ una storia che ha dell’assurdo, ma per capire come Giuliano “Nitro” S., 39enne residente a Borgoricco, sia riuscito a convincere una donna e sua madre che l’ex fidanzato era un criminale senza scrupoli, basta fare una veloce ricerca su internet.

IL PERSONAGGIO. L’uomo, riformato dall’arma, ha diversi siti e blog in cui si definisce stuntman professionista e police-military advisor, nonché esperto di protezione personale e sicurezza stradale, una qualifica che gli è valsa a trarre in inganno addirittura un istituto scolastico veneziano, che l’ha chiamato a partecipare alla manifestazione “I giovani e l’alcol, guida sicura”. Giuliano S. alias “Nitro” ha in realtà pregiudizi di polizia per simulazione di reato, usurpazione di titolo e calunnia: era insomma un truffatore di professione.

LA VICENDA. Insieme al suo complice, il sedicente 007 all’italiana ha instaurato nelle sue vittime la paura di essere da un momento all’altro aggredite dall’ex fidanzato della ragazza, rimasto completamente estraneo alla vicenda fino a quando i due truffatori hanno addirittura osato fermarlo per strada, incappucciarlo e condurlo dentro una vettura per un simulato interrogatorio. Atto che vale ai due l’accusa di sequestro di persona. Il giovane a quel punto ha chiamato la ragazza, la quale finalmente si è insospettita e ha deciso di rivolgersi ai carabinieri. Nel frattempo però, ogni volta che le vittime impaurite invocavano l’aiuto del loro bodyguard, gli veniva presentato un rimborso spese da saldare di migliaia di euro. E se non fossero intervenuti i carabinieri, alla fine sarebbe probabilmente arrivata anche la parcella vera e propria.

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