«Sono sicuro che i "Beati i Costruttori di Pace", insieme a don Albino, continueranno la loro opera, cioè staranno dalla parte di chi non ha voce. Ringrazio l’associazione per il bene seminato nel corso degli anni, lontano dai riflettori e dalla ribalta»
«Anche noi in Piazza per non dimenticare il passato e per onorare le donne e gli uomini che hanno dato la loro vita per la nostra liberazione e democrazia, ma continuando ad avere lo sguardo ben fermo sulle ingiustizie attuali tra cui le migliaia di profughi prigionieri della rotta balcanica»