Nel padovano cresce del 5% il turismo rurale
Cia Padova: «211 agriturismi, 81 fattorie didattiche, oltre 500 km di piste ciclabili, per un fatturato annuo che si attesta sui 200 milioni di euro. E i margini di crescita sono ancora ampi»
Cia Padova: «211 agriturismi, 81 fattorie didattiche, oltre 500 km di piste ciclabili, per un fatturato annuo che si attesta sui 200 milioni di euro. E i margini di crescita sono ancora ampi»
Maurizio Antonini, direttore di Cia Padova, ha sottolineato la strategicità del primario: «Sempre di più dobbiamo valorizzare le nostre eccellenze, anche attraverso la garanzia di un equo reddito a favore degli imprenditori agricoli»
Cia Padova fa il punto in occasione della giornata del Ringraziamento che si celebra l’11 novembre: le rese medie delle coltivazioni scontano fino ad un -20% rispetto al 2022
Una folta delegazione di imprenditori agricoli padovani, capeggiata dal presidente di Cia Veneto Gianmichele Passarini, ha manifestato stamane in piazza Santi Apostoli a Roma
A lanciarlo è Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana: «Anche la cementificazione sta accentuando il fenomeno dei mutamenti climatici: le temperature di domani dipendono dalle scelte di oggi»
In occasione della vendemmia di quest’anno in alcune aree dei Colli Euganei si è arrivati a perdite fino ad un -50% proprio a causa del continuo passaggio degli ungulati
La consegna nella sede di via Crescini: «Esprimiamo un profondo ringraziamento verso l’associazione per il bene che porta avanti da trentatré anni a questa parte»
Alle 11.30 di domenica è previsto un breve punto stampa in piazza delle Erbe: presenti l’assessore Antonio Bressa, il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato, e il presidente di Donne in Campo Cia Padova, Milena Prando
Un confronto di oltre un’ora su questioni di attualità per l’agricoltura padovana, temi che si riflettono anche sul fronte economico come su quello sociale
«Si è venuta a creare - spiegano da Cia Padova - una situazione di estrema umidità. I grani, che in quel momento erano già alti, hanno fatto fatica ad asciugarsi. Fra le altre criticità, i forti venti hanno letteralmente allettato il frumento, compromettendo lo sviluppo vegetativo, e proprio nella sua fase clou».
Di fatto, da oggi sarà permesso commercializzare il cannabidiolo ad uso orale esclusivamente a livello farmacologico. Da qui una lettera, a cura di Cia e di altre organizzazioni agricole, inviata al Ministro della Salute, Orazio Schillaci, e al Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida
Sui Colli fino ad un -50% di produzione di uve nere e un -30% di bianche, in particolare nell’area compresa fra Fontanafredda, Cinto Euganeo e Arquà Petrarca a causa dei cinghiali. Anche da Turri provengono delle segnalazioni di questo stesso tenore, di cinghiali che per mangiarla danneggiano i filari
Ad avanzarla è Cia Padova: nella nostra provincia sono 267 gli allevamenti registrati per un totale di 104.865 capi, con 26 milioni di fatturato complessivo annuo secondo gli ultimi dati di Veneto Agricoltura
Oltre che alla vite (2.048 gli ettari complessivi), l’intera aerea è particolarmente vocata al granoturco (4.753 ettari), alla soia (3.971 ettari) e al grano tenero (3.186 ettari)
L’appello è di Cia Padova, a pochi giorni dalla nomina del nuovo presidente, Alessandro Frizzarin
«L’unica criticità - spiega il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato - è dettata dalle altissime temperature registrate in questi giorni; in particolare, stanno soffrendo le uve a bacca bianca. Confidiamo in un ritorno nel range delle medie stagionali entro la fine di questa settimana»
Cia Padova: «È stato avviato un coordinamento fra le autorità sanitarie e le organizzazioni agricole stesse. Finora non sono stati rilevati casi di infezione. Tuttavia, la guardia va mantenuta alta al fine di scongiurare qualsiasi tipo di rischio»
Papà del presidente di Cia Padova, Luca Trivellato, ha fondato La Masseria di Polverara: dal 2000, aprendosi alle scolaresche che è diventata un punto di riferimento delle fattorie didattiche padovane.
Chicchi ghiacciati, delle dimensioni di diversi centimetri, hanno rovinato il raccolto di mais, diffuso in tutta la zona, ma anche molti orti e frutteti, vigneti, soia e altre colture. Inoltre sono decine i tetti delle stalle crivellati dalle palle di ghiaccio, insieme a quelli delle coperture di ricoveri attrezzi, magazzini aziendali, serre a tunnel per la coltivazione di ortaggi e frutta
Chicchi grossi come delle pesche si sono abbattuti sulle colture in pieno campo, tutte nella fase clou dello sviluppo vegetativo: devastate pure diverse serre, i cui teloni sono volati via, oltre che gli orti. Registrate, inoltre, raffiche di vento di 120 orari nella zona di Codevigo
Relativamente al granoturco e al tabacco, in fase di fioritura, le prime stime registrano danni attorno al 25%. La soia, invece, potrebbe riprendersi nelle prossime settimane: i danneggiamenti si attestano comunque tra il 10% e il 20%
«Si tratta di una goccia in mezzo ad un mare di difficoltà, che peraltro stanno perdurando pure durante l’attuale annata agraria – sottolinea il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini – In ogni caso, guardiamo il bicchiere mezzo pieno; ovvero prendiamo atto del sostegno, concreto, non solo di maniera, da parte delle Istituzioni»
«Il settore del primario ha subito danni ingentissimi – sottolinea il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato – Ci siamo immediatamente attivati per capire in che modo avremmo potuto aiutare la filiera agricola». Da qui l’idea di donare fieno e paglia, che fungono da mangimi per i bovini, i caprini, gli ovini, ma pure per i conigli
Afferma il presidente Luca Trivellato: «Sono anni che ci battiamo in ogni sede opportuna al fine di fermare la cementificazione diffusa, eppure gli ultimi dati dell’Ispra mostrano un quadro molto sconfortante: il 18,7% del suolo della provincia di Padova è stato irrimediabilmente consumato»
Spiega Cia Padova: «Gli ungulati, presenti in massa nell’area del Parco dei Colli Euganei, sono fra i principali vettori di tale pericolosa malattia. Qualche mese fa si è manifestata in maniera significativa in Piemonte e in Liguria: non è trasmissibile all’uomo, ma per i suini domestici e selvatici risulta altamente contagiosa»