Su questa quesione, dopo l'inizio della udienze civili vista l'impugnazione di quegli atti da parte della Procura, si è espresso anche il consigliere regionale, Arturo Lorenzoni, che appoggia la scelta del primo cittadino di Padova, di cui è stato il vice prima di essere eletto in Regione
Il sindaco Sergio Giordani sottolinea come sia venuto il tempo di fornire uno strumento, una legge, al passo con i tempi che stiamo vivendo. Anche l'assessora Francesca Benciolini ha rimarcato il ruolo e la responsabilità che deve assumersi la politica: «E' importante che questa situazione sia normata»
«Una battaglia di civiltà», definisce così l'avvocata Aurora D'Agostino, la partecipazione insieme ai colleghi Giuristi Democratici al sit in di fronte al tribunale dove i giudici di pace hanno cominciato le udienze in cui viene affrontata la questione sollevata dalla Procura della Repubblica in ordine all'inclusione della "mamma di intenzione" nell'atto di nascita dei figli
Iniziativa a sostegno dei genitori chiamati in udienza per via dei procedimenti nei quali la Procura chiede che i certificati di nascita di questi bambini siano modificati in modo che venga tolta l’indicazione della madre non biologica come secondo genitore
Non usa mezzi termini Alessandro Zan presente di fronte al tribunale di Padova per sostenere le famiglie arcobaleno che hanno indetto questo sit in per manifestare contro l'iniziativa della Procura di Padova di annullare un genitore dall'atto di nascita
Dal Pd alle associazioni vicine alle liste civiche del sindaco, fino alla consigliera regionale Ostanel e Coalizione Civica, tutti si schierano dalla parte delle mamme e dei loro figli, che adesso rischiano di perdere un genitore e i fratelli
Spiega Domenico Amico, coordinatore di Studenti per Udu Padova: «Non possiamo più accettare azioni di questo tipo, continueremo a chiedere a gran voce che vengano garantiti pari diritti e pari dignità, perché non ci siano cittadini e bambini di serie A e di serie B»
Commenta il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale: «Il centrosinistra ha governato per 9 degli ultimi 11 anni e in tutto questo tempo non è mai riuscito a normare queste situazioni. Quindi che adesso ci sia chi si straccia le vesti dopo aver avuto un grande lasso di tempo a disposizione per dirimere la questione senza riuscirci è davvero inopportuno»
Aggiunge l'ex vicesindaco di Padova: «Perché non prendere atto che esistono situazioni familiari con genitori dello stesso sesso? Che non c'è un amore genitoriale di serie A e uno di serie B? Chi siamo noi per dare giudizi di qualità rispetto alle responsabilità verso i figli?»
Afferma il ministro per i rapporti con il Parlamento: «È importante partire dal fatto che la Procura di Padova ha semplicemente applicato la legge, come richiamato da una sentenza della Cassazione. In Italia, il matrimonio è soltanto tra uomo e donna, e quindi solo il genitore biologico è il genitore il cui cognome può essere registrato»
Una vicenda sulla quale il sindaco Sergio Giordani ha un ruolo di rilievo visto che ha continuato a registrare entrambe le mamme, rivendicandolo, e difendendo le 33 coppie che dal 2017 avevano registrato gli atti di nascita nella città di Padova
All'appuntamento nazionale in difesa delle cosiddette famiglie omogenitoriali delle 15 erano in tantissimi, almeno 500 i partecipanti. E' stata scelta Padova per la posizione assunta dall'amministrazione che ha deciso di continuare a registrare tutti i bambini all'anagrafe, senza escluderne alcuno
Il 22 marzo scorso il prefetto Grassi lo aveva convocato, per avvisarlo che sarebbe stato costretto a segnalare il caso in Procura, dopo la discutibile sentenza della Corte di Cassazione. Il sindaco è andato avanti