«Saltata la trattativa i lavoratori hanno deciso per lo sciopero», spiega Boetto. Il sindacalista attacca poi l’atteggiamento dell’azienda Tigotà: «E’ venuto certo da lì l’input di impedire che si trovi un accordo»
"Eravamo riusciti - spiega Gianni Boetto - con l’ispettorato del lavoro, a trovare soluzioni a tutela dei lavoratori che avevano denunciato condizioni di schiavitù"
"L'avevamo denunciato un anno fa: 4 euro a giornata per 6 giorni a settimana. Dalle otto della mattina alle otto di sera, con un’ora di pausa. A questo erano costretti"