Forza Nuova e le altre sigle di cristiano radicali antiabortisti, attaccano il sindaco per la sua presa di posizione netta, insieme a tutta la giunta, riguardo l'inopportuna scelta di fare questo corteo a Padova
«La nostra assemblea segue un percorso globale, internazionale. Lo sciopero nasce da una esigenza che non è territoriale ma coinvolge le donne di tanti Paesi. Siamo però indignate che un corteo come quello del 9 marzo sia stato autorizzato. Mi riferisco a quello degli anti abortisti, è inaccettabile che abbia agibilità nella nostra città. Farlo il 9 marzo sa davvero di provocazione», dice Camilla di "Non Una di Meno"
Sono circa 300, a maggioranza donne, che si sono date appuntamento alla Loggia della Gran Guardia nella mattinata di venerdì 8 marzo. Striscioni, colori, musica e soprattutto numerosi cartelli
«Sabato 9 per noi non é un appuntamento isolato, bensì parte integrante di un percorso. Tanto quanto l'8, anche il 9 saranno le donne a guidare e determinare il corteo»
Danilo Bassan, consigliere del circolo padovano: «La manifestazione di sabato 9 marzo è autorizzata dalla Questura. Proprio non ce la fanno ad accettare che qualcuno critichi la legge 194»
«Per noi è importante rimarcare la continuità - spiegano le attiviste di Non Una di Meno - tra la giornata dell'8 e quella del 9. Non è solo una contromanifestazione per noi ma una vera e propria manifestazione in cui sosterremo di volere preservare la 194 ma ribadire la necessità che si vada ben oltre la 194, denunciando il dato del 70% di medici obiettori in Veneto»
Prevista anche la presenza di alcune rappresentanti anche durante il consiglio comunale che si svolgerà proprio nella serata di lunedì 25 febbraio: si protesta contro il DDL Pillon