«La nostra assemblea segue un percorso globale, internazionale. Lo sciopero nasce da una esigenza che non è territoriale ma coinvolge le donne di tanti Paesi. Siamo però indignate che un corteo come quello del 9 marzo sia stato autorizzato. Mi riferisco a quello degli anti abortisti, è inaccettabile che abbia agibilità nella nostra città. Farlo il 9 marzo sa davvero di provocazione», dice Camilla di "Non Una di Meno"
Sono circa 300, a maggioranza donne, che si sono date appuntamento alla Loggia della Gran Guardia nella mattinata di venerdì 8 marzo. Striscioni, colori, musica e soprattutto numerosi cartelli
«Per noi è importante rimarcare la continuità - spiegano le attiviste di Non Una di Meno - tra la giornata dell'8 e quella del 9. Non è solo una contromanifestazione per noi ma una vera e propria manifestazione in cui sosterremo di volere preservare la 194 ma ribadire la necessità che si vada ben oltre la 194, denunciando il dato del 70% di medici obiettori in Veneto»