Il lungo serpentone si è insinuato per via Tommaseo (con alcuni manifestanti che ne hanno approfittato per imbrattare con scritte come "Vergogna" e "Il patriarcato uccide" i muri della Fiera e il piazzale antistante) passando per la stazione ferroviaria e per Corso del Popolo fino ad arrivare in piazza delle Erbe
Dopo Padova e Vicenza sarà Belluno, sabato 28 ottobre, a ospitare la terza manifestazione regionale a salvaguardia la sanità pubblica. Tantissime le adesioni, anche dal padovano. Covesap: «La sanità deve rimanere pubblica, gratuita e universale»
Tra i partecipanti, come già nel 2019, anche l’assessore allo Sport, Diego Bonavina, che ha potuto apprezzare l’atmosfera ovattata e silenziosa di una città ancora addormentata e, per una volta, attraversata solo da podisti. Sul traguardo, come di consuetudine, caffè e brioche per tutti
«Le donazioni - annuncia l’ideatore e organizzatore Andrea Rinaldo - hanno raggiunto la cifra di 8mila euro, che andranno interamente versati in beneficienza perché le spese per la manifestazione sono state coperte dal Comune di Montegrotto Terme».
Oggi, 13 maggio, alle prime luci dell'alba da Padova doveva transitare il treno che doveva portare a Milano i manifestanti delle sigle Cgil, Cisl e Uil, ma il convoglio ha avuto un incomprensibile ritardo di due ore
Sono state complessivamente 120 le unità schierate al comando del Dirigente della Polizia di Stato designato dal Questore: il contesto di evidente contrapposizione fra le iniziative ha richiesto l'attuazione di dispositivi mobili pronti ad intervenire in tutta l'area dell'Arcella per scongiurare ogni contrapposizione fra militanti di opposta tendenza politica
Quattro persone - tra cittadini, studenti e scienziati - di Scientist Rebellion aderenti alla campagna "Non paghiamo il fossile", promossa da Ultima Generazione, Scientist Rebellion e Veglie contro le morti in mare, hanno occupato la sala dei Quaranta di Palazzo Bo, di fronte alla prestigiosa Cattedra di Galileo a Padova
Affermano dal direttivo: «Sabato 11 gli antiabortisti dimostreranno la loro contrarietà alla legge 194: il loro linguaggio e le loro pratiche violente, assolutamente noncuranti del vissuto di chi decide di abortire, sono inaccettabili. Per queste ragioni, per difendere il diritto di scelta di ognuna, scenderemo in piazza anche noi»