«Si è venuta a creare - spiegano da Cia Padova - una situazione di estrema umidità. I grani, che in quel momento erano già alti, hanno fatto fatica ad asciugarsi. Fra le altre criticità, i forti venti hanno letteralmente allettato il frumento, compromettendo lo sviluppo vegetativo, e proprio nella sua fase clou».
A lanciare l'allarme è Coldiretti Padova: «In sessanta giorni ha piovuto l’equivalente di un acquazzone di normale intensità. A rischio migliaia di ettari, a rischio le coltivazioni di soia, mais e grano»
A lanciare l’allarme è Roberto Betto, presidente Cia Padova: «A causa della perdurante siccità, che sta mettendo in ginocchio sia l’Alta Padovana che la Bassa, rischiamo che nell’anno in corso gli agricoltori non giungano nemmeno al pareggio di bilancio»
Danni per almeno un milione e mezzo di euro a circa 450 ettari vigneti, frutteti, ortaggi, mais e soia: è il primo, provvisorio bilancio della violenta perturbazione che mercoledì 31 luglio ha sferzato l’area termale tra Abano e Montegrotto fino a Due Carrare, Maserà e Cartura
Massimo Bressan, presidente di Coldiretti Padova, replica a chi imputa alla soia la colpa dell'invasione: «Non è limitando una coltivazione che si supera l'emergenza»