I dati appena pubblicati hanno permesso di identificare nuovi marcatori utili alle analisi diagnostiche e a una migliore cura dei pazienti affetti da leucemia a grandi linfociti granulati di tipo Tγδ
Le disfunzioni interneuronali sono implicate in alcune malattie del cervello, come epilessia, schizofrenia ed autismo, nelle quali è presente uno squilibrio nell’eccitazione-inibizione
Si tratta del primo studio al mondo che valuta il Regorafenib, farmaco frutto dello studio Regoma 1. La sperimentazione coinvolgerà inizialmente 36 pazienti
I ricercatori sono riusciti a dimostrare, per la prima volta, non solo che l’angiotensina II aumenta Ace2, il recettore cellulare del virus SARS-CoV-2, ma promuove anche l’infezione delle cellule bronchiali
La ricerca riconosce la metodologia SuMD (Supervised Molecular Dynamics) proposta dal Molecular Modeling Section (MMS) del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Padova come la migliore
In Italia durante il lockdown l’88,6% delle persone sopra i 16 anni ha sofferto di stress psicologico e quasi il 50% di sintomi di depressione, con le persone più giovani, le donne e i disoccupati che si sono rivelati più a rischio
Lo studio di Confcommercio, realizzato con Radar Swg, evidenzia come i rincari abbiano già cambiato le abitudini dei consumatori in percentuali che vanno dal 60 al 68%
Il presidente della Regione Veneto ha espresso la sua soddisfazione: «Rende giustizia allo scetticismo con cui almeno una parte della comunità scientifica accolse la mia idea di realizzare in Veneto una banca del plasma»
Lo studio a cui ha partecipato Stefano Comai, del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Padova, rivela i meccanismi neurobiologici, precedentemente inspiegati, attraverso i quali l'Lsd (dietilamide dell'acido lisergico) potrebbe alleviare i disturbi d'ansia
Il gruppo di ricerca guidato da Bert Blaauw ha mostrato che l’attivazione della via di comunicazione cellulare Akt-mTOR può aiutare a recuperare la perdita di massa e forza muscolari dovuta alla cachessia
«Solo il 3.9% ha rifiutato il vaccino. Questa percentuale è di gran lunga inferiore ai tassi di rifiuto segnalati in letteratura, probabilmente legato al rapporto di fiducia e all’alleanza terapeutica con l’équipe degli oncologi che hanno personalmente proposto la vaccinazione agli assistiti»
I risultati pubblicati da un gruppo di ricercatori dell’Università di Padova indicano che il legame tra la proteina vimentina e il Dna possa essere funzionale alla proteina stessa per far crescere e muovere le cellule tumorali.
Lo studio dimostra che i pazienti con Covid che presentavano livelli più bassi di cellule staminali avevano una probabilità aumentata più di 3 volte di ricovero in terapia intensiva o morte
Secondo uno studio internazionale a cui ha partecipato anche il professor Enrico Rubaltelli del Bo, la polarizzazione politica influisce nella decisione delle persone di rispettare o meno le misure di contenimento della pandemia
I “portatori di cure” sono spesso gravati da compiti assistenziali e relazionali: il miglioramento della “cura di sé” ridurrebbe la depressione, l'ansia e lo stress del caregiver, agevolando il sostegno al familiare malato
L’Istituto ha isolato, primo in Italia, il virus della variante Omicron per poi testare i sieri di soggetti vaccinati con 2 o 3 dosi, al fine di verificare l’efficacia dei vaccini
Come gestire i nuovi eventi atmosferici? Hanno provato a dare una risposta alcuni esperti riuniti al convegno “Acque e scenari climatici. Nuove conoscenze e indirizzi operativi” svoltosi al Bo
Ad effettuarlo un team internazionale di ricerca guidato dal Prof. Nicola Elvassore del Veneto Institute of Molecular Medicine (VIMM) e del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Padova
46 pazienti con Esofago di Barrett hanno seguito diete personalizzate, allenamenti con “coach”, lezioni di cucina, sessioni di Nordic Walking. Lo scopo dello studio: valutare l’effetto di un programma di moderata restrizione calorica e proteica sui fattori metabolico-ormonali modificabili che rappresentano un elemento di rischio per lo sviluppo di adenocarcinoma esofageo