Ha promesso ai genitori che avrebbe fatto di tutto per trovare chi adesso ha una nuova speranza grazie alla sorella: «Le vive in loro e per noi sarebbe una grande gioia sapere chi sono»
Va ricordato che il percorso del donatore a cuore fermo è molto più complesso del donatore a cuore battente: sono fondamentali certamente le macchine da perfusione, ma conta ancora di più la grande esperienza clinica
A realizzarlo il Centro Regionale per la Terapia Cellulare del Diabete dell’Ospedale di Padova: il paziente numero uno è un padovano di 52 anni che, per sua stessa ammissione, non riusciva più a vivere per gli effetti fisici e psicologici della malattia
Due ulteriori vite sono state salvate da questo atto di generosità: il cuore è stato prelevato e trapiantato ad un bambino all’ospedale di Bologna ed entrambi i polmoni ad un bambino all’ospedale di Padova
Nei primi 6 mesi del 2023 la regione ha contribuito al 16% dei trapianti totali effettuati sul suolo nazionale (315 trapianti); dato in crescita rispetto al 2022, che si è attestato a quota 265 trapianti di organo in Veneto, con Padova che si conferma primo ospedale di trapianto d’Italia, seguito da Torino, Bologna e Pisa
L'intervento è stato eseguito nell'Azienda ospedaliera di Padova, il donatore è un uomo di Treviso, il paziente sta bene: «Per primi al mondo - ha dichiarato un raggiante professor Gerosa - abbiamo dimostrato che si può utilizzare per un trapianto un cuore che ha cessato ogni attività da 20 minuti»
Dalla tragedia di un bambino di tre anni morto per setticemia alla salvezza per un altro bimbo. Quest’oggi il mezzo per il trasporto organi della Polizia locale di Robecco sul Naviglio è stato impegnato in un’attività delicata
Per la prima volta in Italia è stato utilizzato un nuovo farmaco (Imlifidase) in grado di distruggere gli anticorpi per consentire a Mihaela, 43enne di origini romene residente in Umbria, di sottoporsi al trapianto di rene atteso da 13 anni
Il 58enne imprenditore di Cervarese Santa Croce, scomparso all'ospedale di Padova, era stato costretto a sottoporsi a un trapianto del rene, e a donarglielo nel gennaio del 2016 era stata la moglie Antonia
Le operazioni di prelievo sono durate 14 ore, permettendo di giungere alla donazione di cuore, fegato, pancreas e la coppia di reni, poi trapiantati con successo su cinque pazienti in lista d’attesa in ospedali di tutta Italia
L'espianto è stato eseguito all’Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia e ha interessato un paziente deceduto per complicanze non imputabili al virus
Sette le persone che hanno potuto riacquistare una vita migliore grazie alle donazioni multiple di organo avvenute, che hanno consentito di realizzare due trapianti di polmone, due trapianti di fegato, un trapianto di cuore, un trapianto di rene e un trapianto combinato rene-pancreas
In tempi rapidissimi è stato avviato il protocollo d’urgenza, che prevede il trasporto aereo sanitario con una compagnia privata: l'intervento è perfettamente riuscito
A darne notizia il direttore generale Luciano Flor: «In altre occasioni avremmo festeggiato, ma oggi siamo concentrati sulla battaglia al Coronavirus». Luca Zaia si complimenta con l'équipe del professor Gino Gerosa
Elena (nome di fantasia) a 93 anni ha donato gli organi: il fegato e i due reni sono stati prelevati, giudicati idonei al trapianto e innestati con successo su due pazienti in lista d’attesa.
Il Governatore della Regione Veneto si congratula con gli autori dello straordinario intervento chirurgico: «Siamo di fronte alla possibile apertura di una nuova frontiera che accresce la speranza di nuove guarigioni, forse fino a ieri impossibili»
A realizzarlo l'équipe del professor Umberto Cillo, in due step: prima un piccolo frammento di fegato donato da un familiare è stato trapiantato a fianco del fegato malato, e 17 giorni dopo è stato rimosso il fegato malato