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Cronaca

«Nessun nostro paziente è positivo al Coronavirus»: gli aggiornamenti dallo Iov

«Abbiamo effettuato 1.200 tamponi sui dipendenti, e contestualmente abbiamo avviato dei test rapidi al personale direttamente in reparto e nel giro di tre giorni ne abbiamo effettuati circa 300. Per quanto riguarda i test sierologici ne abbiamo effettuati 450»

«Vorrei ringraziare tutti i pazienti per la loro sensibilità e il loro rispetto delle regole che ci sono imposte in questo periodo, così come voglio ringraziare i nostri operatori per l'impegno, la professionalità e lo spirito di sacrificio». Così il professor Giorgio Roberti, direttore generale dello Iov - Istituto Oncologico Veneto, inizia il punto stampa organizzato in streaming per un aggiornameto sulla situazione relativa al Coronavirus.

Giorgio Roberti

Prosegue Roberti: «È importante che ci sia da parte di tutta la comunità l'osservanza delle regole. Abbiamo attivato numerose iniziative per garantire l'attività di assistenza e assicurare le terapie salvavita ai nostri pazienti riducendo nel contempo al minimo i rischi dell'infezione. Per questo motivo per i pazienti in regime ambulatoriale che arrivano dall'esterno abbiamo dei percorsi differenziati ben controllati, mentre per i pazienti che hanno concluso il periodo di trattamento i controlli di cui necessitano vengono effettuati via Web su indicazione degli oncologi, così da limitare ulteriormente gli accessi. Abbiamo anche una serie di misure di contenimento per visitatori e accompagnatori, i quali salvo casi estremi non possono entrare per evitare assembramenti e potenziali rischi. I tamponi sono stati ormai effettuati a tutti i dipendenti, e abbiamo attivato anche i test rapidi per la verifica della presenza degli anticorpi così come i prelievi ematologici per il progetto attivato dall'Università di Padova. Tutti i nostri dipendenti, inoltre, sono ovviamente forniti di ogni necessario dispositivo di protezione individuale. La salute è nelle nostre mani, ovvero nei nostri comportamenti».

Maria Giuseppina Bonavina

Aggiunge la dottoressa Maria Giuseppina Bonavina, direttore sanitario dello Iov - Istituto Oncologico Veneto: «Abbiamo effettuato 1.200 tamponi sui dipendenti, e contestualmente abbiamo avviato dei test rapidi al personale direttamente in reparto e nel giro di tre giorni ne abbiamo effettuati circa 300. Per quanto riguarda i test sierologici ne abbiamo effettuati 450. Queste situazioni unite ci inducono a un governo diretto della situazione, cercando di anticipare le problematiche. Ci rendiamo conto che lasciando fuori gli accompagnatori creiamo un disagio ai nostri pazienti, e quindi è stato chiesto supporto ai volontari della Croce Rossa: ogni mattina quattro di loro si presentano al triage e accompagnano i pazienti che altrimenti sarebbero disorientati o a disagio. La sanificazione della struttura viene effettuata periodicamente. Prosegue l'attività di consegna dei farmaci a domicilio. In questo momento non abbiamo pazienti contagiati, ma qualora ci fosse ance solo un paziente sospetto questi viene isolato e gestito come se fosse positivo mentre il trasferimento in altra struttura avviene solo se il paziente è sintomatico per Covid-19. Se un paziente oncologico è affetto da Coronavirus cambia molto l'aspetto dei trattamenti, tanto che stiamo mettendo in piedi un percorso diagnostico terapeutico dedicato. Ci sono alcune chemioterapie sconsigliate in caso di positività, altre invece possono tranquillamente andare avanti»

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