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Idrovia Padova-Venezia, approvata alla Camera la mozione per il completamento della maxi-opera

«Finalmente il Parlamento ha preso posizione a favore della conclusione dell'idrovia, nata per essere "un'autostrada dell’acqua" ma che anno dopo anno si rivela sempre di più fondamentale per la messa in sicurezza di un ampio territorio minacciato dagli alluvioni»

Con 420 voti favorevoli e due astenuti la Camera dei Deputati ha approvato la mozione sul completamento dell'Idrovia Padova - Venezia, presentata dall’onorevole Roberto Caon di Forza Italia e a cui si sono aggiunti altri sottoscrittori da altri partiti.

Approvazione

Con essa si impegna il governo al completamento dell'opera, ferma dal lontano 1985. Commenta Caon: «Una buona notizia, a lungo attesa. Finalmente il Parlamento ha preso posizione a favore della conclusione dell’idrovia, nata per essere “un’autostrada dell’acqua” ma che anno dopo anno si rivela sempre di più fondamentale per la messa in sicurezza di un ampio territorio minacciato dagli alluvioni: un’area che comprende i bacini del Brenta e del Bacchiglione, dunque le città di Padova e Vicenza, oltre che la parte occidentale della Laguna Veneta». Caon sottolinea anche la larga maggioranza con cui è stata approvata la mozione. «Oggi i deputati veneti di tutti i partiti hanno sottolineato in aula l'importanza strategica di quest’opera.. È stata una grande prova di unità del territorio. Si è capito che l'idrovia è un progetto sostenibile dal punto di vista ambientale e che consentirà, oltre alla messa in sicurezza delle zone urbane, anche una maggiore tutela delle peculiarità dell'ecosistema locale».

Commenti

Questo, invece, il commento dei deputati della Lega: «Basta rinvii. Il Governo si svegli da torpore, ascolti la nostra richiesta trasversale e quella di una trentina di sindaci dei comuni interessati e completi l'idrovia Padova-Venezia ormai ferma da troppi anni e indispensabile per la messa in sicurezza dell'area del Bacchiglione e del Brenta. Grande soddisfazione quindi per la mozione unitaria discussa oggi in Aula che impegna il governo giallorosso ad adottare, in tempi brevi ed in pieno coordinamento con la Regione del Veneto, ogni azione finalizzata alla sua realizzazione ed al completamento delle opere connesse, inclusi i bacini di laminazione a monte dei quali ringraziamo appunto la Regione intervenuta in questi anni. Infatti è stata proprio la Regione Veneto che ha ridato slancio al progetto: nell'ambito delle opere di difesa idraulica ha approntato una serie di interventi per la realizzazione di bacini di laminazione per i fiumi Brenta e Bacchiglione che risultano essenziali sia per la stessa idrovia Padova-Venezia, considerata la funzione di rallentamento del flusso delle acque da essi svolta, sia per maggiore messa in sicurezza del territorio. Adesso è più che mai necessario che collabori anche il governo che dovrà elaborare una progettazione definitiva che garantisca i più alti standard in termini di sicurezza idraulica dei bacini complessivamente coinvolti, inclusi i nodi critici nei territori attraversati dal canale Novissimo nell'entroterra veneziano e che individui anche risorse europee disponibili per il suo completamento quale opera destinata nell'immediato a regimentare il livello delle acque nei casi di esondazione dall'alveo del sistema fluviale Bacchiglione-Brenta, tenendo conto degli  studi sulle problematiche idrauliche e sui relativi effetti ambientali connessi all'utilizzo del sedime del canale dell'idrovia come scolmatore, con particolare riferimento agli impatti sulla rete idraulica esistente e sull'ecosistema naturale della laguna di Venezia soprattutto alla luce della prevista entrata in funzione del Mose. Ci dovrà essere una verifica della sostenibilità ambientale, sociale ed economica dell’opera tenendo conto della sicurezza idrogeologica, nonché all'istituzione di un parco fluviale all'interno di un corridoio ecologico che ricalchi il percorso dell'idrovia, garantendo la piena partecipazione degli enti locali e dei soggetti interessati. Infine, il governo dovrà destinare risorse al risanamento idrogeologico e alla messa in sicurezza del territorio e dei bacini coinvolti attraverso interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria dei canali finalizzati al recupero della capacità drenante della rete idraulica e di regolazione dei deflussi».

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