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Economia

«Indennizzi e moratorie per superare la fase critica»: la richiesta dei professionisti "non ordinistici"

«In questa fase la priorità sta nella sopravvivenza delle attività con interventi mirati e immediati e poi, per il futuro, sarà necessario mettere mano a serie riforme strutturali»

A Padova e provincia i professionisti sono poco meno di 20mila. Una buona fetta sono inquadrati tra le attività cosiddette “ordinistiche” (che cioè hanno un ordine di riferimento), ma c’è un piccolo esercito, in questi ultimi anni in crescita ed oggi, causa pandemia, in grave sofferenza, che un ordine non ce l’ha ma che costituisce un’ossatura importante della nostra economia visto che è quasi “totalitario” nei servizi di mercato (oltre il 98%).

I dati

I soggetti che lo costituiscono, negli ultimi dieci anni, hanno aumentato il reddito complessivo generato dalle professioni non ordinistiche di ben 6,5 miliardi di euro (in Italia) anche se, rovescio della medaglia, il reddito medio pro capite è sceso a 16mila e 600 euro, con una diminuzione di circa il 22%. Tra i professionisti non iscritti ad albi o ordini rientrano guide turistiche, amministratori di condominio, formatori e figure emergenti delle nuove professioni, come designer, professionisti Ict, consulenti e formatori di management, wellness coach, wedding planner. Più della metà della categoria svolge attività scientifiche e tecniche ad elevata specializzazione anche se, a registrare i più forti incrementi tra il 2008 e il 2018, sono le attività complementari dei servizi alla persona, dall’istruzione (+195%) all’assistenza sociale (+123%) e al tempo libero (+93%).

Le proposte

Per il sostegno e il rilancio del settore, Confcommercio Professioni, che ha presentato i dati nell’ambito di un convegno svolto in streaming, ha pure elaborato una serie di proposte in cui chiede al Governo, in primis, indennizzi e moratorie fiscali e contributive per tutti i professionisti colpiti dagli effetti dell’emergenza sanitaria; accesso alle misure per competitività, innovazione e digitalizzazione delle Pmi; promozione e sostegno ai servizi professionali e alla formazione; un nuovo welfare per i professionisti. Commenta Rossana Comida, presidente delle guide turistiche di Ascom Confcommercio Padova: «Per il lavoro autonomo c’è bisogno di politiche su misura se vogliamo che, una volta superata l’emergenza, soprattutto nel settore turistico, si possa ricominciare a crescere». Di analogo parere Massimiliano Losego, presidente dei giovani di Ascom Padova e vicepresidente di “Tecnologie e Servizi Innovativi”: «Il lavoro autonomo professionale può rappresentare, nel momento in cui avremo archiviato l’emergenza, il volano ideale per creare nuova occupazione». Chiosa Elena Morello, presidente delle scuole private di Ascom Confcommercio Padova e presidente del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio: «In questa fase la priorità sta nella sopravvivenza delle attività con interventi mirati e immediati poi, per il futuro, sarà necessario mettere mano a serie riforme strutturali».

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