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Unipd, consegnati i Premi di studio intitolati a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia

La commissione dell'Università degli Studi di Padova ha assegnato a Valentina Bortolami e Giovanni Corbiolo i Premi di studio intitolati a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia

La commissione dell'Università degli Studi di Padova - presieduta da Annalisa Oboe, Prorettrice alle relazioni culturali, sociali e di genere, oltre che Direttrice del Centro Ateneo ‘Elena Cornaro’ per i saperi, le culture e le politiche genere - ha assegnato a Valentina Bortolami e Giovanni Corbiolo i Premi di studio intitolati a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia.

Premio

Valentina Bortolami e Giovanni Corbiolo sono stati premiati in Aula Magna “Galileo Galilei” dell’Università di Padova alla presenza del Rettore Rosario Rizzuto, Annalisa Oboe, Prorettrice alle relazioni culturali, sociali e di genere, i presidenti dell'Associazione Alumni e Amici dell'Università di Padova, Andrea Vinelli e Enrico Del Sole, Giada Caudullo, vice-presidente di Solgar Italia. Il Premio si inserisce all’interno del più ampio progetto per la storia degli 800 anni dell’Ateneo ed è dedicato alla partecipazione delle donne ai quasi otto secoli di storia dell’Ateneo patavino e intende sollecitare un lavoro di riscoperta e valorizzazione della presenza femminile in Università, con l’obiettivo di ricostruire la storia dei saperi, della ricerca e della didattica in cui le donne si sono impegnate nel tempo, e di individuare e raccontare il contributo autorevole di figure che hanno studiato e/o lavorato nel nostro Ateneo in ogni ambito scientifico-disciplinare. Giunto alla sua seconda edizione, era riservato a giovani studiose e studiosi che abbiano conseguito all’Università di Padova un titolo di Laurea magistrale o di Dottorato di Ricerca in qualsiasi ambito scientifico-disciplinare. Sono stati selezionati saggi che hanno saputo ricostruire la storia dei saperi, della ricerca e della didattica in cui le donne si sono impegnate nel tempo, e individuare e raccontare il contributo autorevole di figure che hanno studiato e/o lavorato nel nostro Ateneo in ogni ambito scientifico-disciplinare. Non solo, si sono presi in esame anche i lavori scientifici che descrivono, analizzano o promuovono la vita scientifica accademica delle donne all’Università di Padova in tutte le discipline, da una prospettiva di genere.  La prima edizione del premio è stata vinta da Francesca Guidolin, per il suo lavoro di ricerca sulla figura della donna in ambito accademico; una menzione speciale è stata riservata invece a Gaya Spolverato e Daunia Verdi, per i loro elaborati che guardano al presente delle donne accademiche nell’ambito medico-chirurgico all’Università di Padova; mentre il riconoscimento speciale per il miglior elaborato nel campo della Nutraceutica è stato assegnato a Chiara Manfrinato.

FOTO 3 - Da SX Andrea Vinelli - Anna Giuliani - Giovanni Corbioli - Giada Caudullo-2

Valentina Bortolami

Valentina Bortolami, padovana nata nel 1986, ha ottenuto la laurea triennale in Lettere Moderne e magistrale con lode in Scienze Filosofiche ed è ora dottoranda in Filosofia sempre all’Università di Padova. Il lavoro di tesi magistrale con cui ha concorso al Premio è "In Defiance of Nature". Le categorie sessuali alla prova dell’intersessualità nell’opera di Anne Fausto-Sterling”. Nella sua ha analizzato il pensiero della biologa Anne Fausto-Sterling in merito alla tematica dell’intersessualità (condizione per cui il corpo di una persona non rientra pienamente nella definizione tipica di maschile o femminile), la quale pone sfide teoriche ai concetti di sesso e genere e alle pratiche sociali a esse legate. Il lavoro è stato quindi anche occasione di trattazione del rapporto fra pratica scientifica, pensiero femminista ed epistemologia.

Giovanni Corbioli

Giovanni Corbioli, menzione speciale della categoria “Nutraceutica”. Nato nel 1995 a San Bonifacio (VR), laureato magistrale a ciclo unico, con lode, in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche (Unipd). Ha recentemente concluso il suo tirocinio post-lauream al Laboratorio di Neuropsicofarmacologia del Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Ateneo patavino. Il lavoro di tesi magistrale a ciclo unico con cui ha concorso al Premio è “Anti-Neuroinflammatory and Neuroprotective Potential of Curcumin Analogues Against Soluble Amyloid β Oligomers”. Corbiolo ha individuato come alcune molecole analoghe delle curcumine (polifenoli naturali) riescano a proteggere le cellule della microglia (cellule del sistema nervoso diverse dai neuroni) dall’infiammazione, un processo presente nella sindrome di Alzheimer che porta all’esacerbazione dei sintomi della malattia. La ricerca ha quindi gettato luce su quali processi molecolari gli analoghi delle curcumine possono andare a intervenire con un effetto protettivo sul sistema nervoso.

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia (1646-1684) è la figlia naturale di un ricco e influente aristocratico veneziano, Giovan Battista Cornaro. Elena è considerata la prima donna ad aver ricevuto un titolo di laurea, presso l’Università di Padova, in filosofia. A permettere un simile traguardo è stata la sua grandissima erudizione: grazie all’incoraggiamento degli studi fin dalla tenera età da parte del padre, che le fornì i migliori insegnanti, e anche alla scelta di diventare oblata benedettina, che le ha garantito una certa indipendenza personale, Elena acquisì una vastità di conoscenze tali da divenire famosa in tutta Europa. Parlava infatti svariate lingue, fra cui latino, greco antico e moderno, francese, spagnolo ed ebraico, ed era istruita in tema di astronomia, matematica, musica e geografia. Oltre a ciò, scrisse numerosi trattati e ricevette grandi nomi dell’epoca, i quali desideravano interrogarla e discutere con lei. L’autorizzazione della sua laurea non fu facile: il padre di Elena usò tutto la propria influenza, in contrasto al Cardinal Federico Barbarigo, Cancelliere dell’Ateneo, che considerava uno sproposito far dottorare una donna. Anche concessa l’autorizzazione, Elena dovette laurearsi in filosofia, e non in teologia, come originariamente richiesto, in quanto quest’ultima era considerata la regina delle discipline. Cionondimeno, il 25 giugno 1678 Elena discute la propria tesi su Aristotele davanti a una Commissione e un pubblico popolati dalle più illustri e importanti figure dell’epoca, che non volevano perdersi la partecipazione a un evento così eccezionale. Elena, di salute cagionevole, morirà giovane; diede istruzione di distruggere i propri scritti dei quali, infatti, solo pochi oggi sopravvivono.

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