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Quindici nuovi selecontrollori arcieri per "contenere" i cinghiali sui Colli: la decisione

«Insieme alle istituzioni competenti ci siamo seduti attorno a un tavolo: oltre ai selecontrollori tradizionali, gli arcieri sapranno dare un valore aggiunto, con battute di caccia precise e puntuali, sempre nell’alveo della massima sicurezza»

«Grazie ai quindici nuovi selecontrollori arcieri, che verranno selezionati a breve dall’ente Parco dei Colli Euganei, l’obiettivo del contenimento di 2.000 cinghiali entro la fine del 2020 è verosimilmente raggiungibile»: Roberto Betto, presidente di Cia Padova, rilancia il progetto dell’eradicazione degli ungulati dall’area dei Colli (secondo le stime ufficiali, ce ne sarebbero addirittura 10mila nella zona degli Euganei).

Cinghiali

Aggiunge Betto: «Si tratta di un tema in cima alla nostra agenda. In una notte i cinghiali, anche col solo loro passaggio, mettono a rischio i raccolti, specie di mais e uva. Gli agricoltori si sono rivolti a noi, esasperati, affinché trovassimo una soluzione ad un problema che sta diventando enorme pure in termini di redditività. Dovunque scorrazzano, le mandrie distruggono tutto». Motivo per cui Cia Padova ha portato la questione nelle sedi più opportune: «Insieme alle Istituzioni competenti ci siamo seduti attorno ad un tavolo. Oltre ai selecontrollori tradizionali, gli arcieri sapranno dare un valore aggiunto, con battute di caccia precise e puntuali, sempre nell’alveo della massima sicurezza». La Provincia di Padova, inoltre, ha dato la propria disponibilità ad intervenire fuori dai confini dell’area Parco, sempre relativamente al contenimento della fauna selvatica. «In questo modo - conclude Betto - si tutelano pure gli agricoltori di pianura. Siamo chiamati a portare avanti un lavoro di squadra per monitorare costantemente le aree vocate all’agricoltura».

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