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Monopattini elettrici e «massimo 20-25 persone sui bus»: come cambierà la mobilità a Padova

Arturo Lorenzoni ha tracciato le prime linee in vista della ripartenza: «Si sta anche pensando di poter dilazionare gli orari di inizio delle attività scolastiche e di apertura e chiusura dei negozi, in modo da poter allentare la tensione sul sistema di trasporto pubblico locale»

Nelle oltre cinque ore di Consiglio Comunale rischia quasi di essere passato in “secondo piano”. Eppure è un intervento molto significativo e che segna una prima traccia in vista dell'ormai celebre “Fase 2”: interpellato da Carlo Pasqualetto, consigliere eletto con la lista Giordani Sindaco, il vicesindaco di Padova Arturo Lorenzoni ha affrontato l'importante - e centrale - tema della mobilità e del trasporto pubblico locale.

Capienza limitata

Un intervento, quello del vicesindaco, che è iniziato subito con un dato chiave: «Le indicazioni che stanno arrivando per la gestione sicura della fase di riavvio delle attività economiche e sociali fa immaginare che la portata di un singolo mezzo di trasporto pubblico possa passare dai 100-110 posti omologati ai 20-25 passeggeri massimo, quindi una portata di un quinto rispetto a quella normale. Questo pone un tema enorme, ovvero l'incapacità di soddisfare una domanda di trasporto pubblico che ci auguriamo nel contempo possa tornare a essere importante. Non siamo soli ad affrontare la sfida, anche Anci ha avviato un tavolo di confronto tra le amministrazioni e l'associazione delle società di trasporto ha redatto un documento che dà tutto un insieme di indicazioni operative che ci fanno capire che oggettivamente dobbiamo affrontare una sfida molto grande».

Orari dilazionati

Lorenzoni, inoltre, aggiunge: «Si sta pensando di non lavorare solo dal lato dell'offerta ma anche da quello della domanda, perché ad esempio ci si è resi conto che sarebbe impossibile gestire il flusso scolastico con gli orari tradizionali, quindi si sta pensando di poter dilazionare gli orari di inizio delle attività scolastiche in modo da poter gestire i trasporti con meno persone a bordo ma anche l'inizio e la fine delle attività economiche, e quindi distribuire gli orari di apertura e chiusura dei negozi in una fascia più ampia in modo da poter allentare la tensione sul sistema di trasporto pubblico locale. Tutte queste cose hanno ovviamente un impatto forte e non possono essere fatte in breve tempo, quindi ho accettato la disponibilità di colleghi dell'Università di Padova che fanno parte della società italiana di docenti di trasporti (economia e ingegneria dei trasporti) che stanno studiando il tema per dare delle indicazioni operative alle amministrazioni locali. Ho messo quindi a disposizione tutti i dati relativi al trasporto pubblico padovano per capire come poter salvare questo servizio senza un “massacro” dal punto di vista economico».

Calo di introiti

Perché la perdita a livello di introiti è evidente, come sottolinea Lorenzoni: «Tenete conto che in questo periodo l'azienda di trasporto pubblico sta affrontando una difficoltà enorme dal punto di vista del bilancio, per capirci c'è un -90% di entrate dai biglietti, che pesano per circa il 40% del fatturato dell'azienda e ciò quindi porta a perdere circa un terzo delle entrate, il che si traduce in una difficoltà economica molto grande. L'augurio è che oltre alla conferma del trasferimento da parte del ministero dei trasporti dei fondi per il trasporto pubblico, che rimarrà invariato anche se il conto dei chilometri percorsi sarà inferiore rispetto agli scorsi anni, possano arrivare anche ulteriori aiuti».

Bike sharing e monopattini

Il vicesindaco di Padova chiude il suo intervento con una considerazione che suona nel contempo sia come un auspicio che come una promessa: «L'aspettativa è che le persone preferiscano utilizzare mezzi di trasporto individuale, cercheremo di gestire anche questa modalità al meglio consapevoli che l'automobile è un mezzo che non può essere compatibile con il numero di spostamenti che mi auguro nei prossimi mesi ricominceremo ad avere in città. Quindi dovremo gestire il traffico veicolare al meglio potenziando nel contempo il traffico individuale, vale a dire le biciclette compreso il bike sharing ma anche mezzi diversi come monopattini elettrici, che se prima erano una moda nei prossimi mesi potranno invece diventare una necessità».

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