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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Riviere / Corso Milano

Torna su corso Milano la scritta "We can't breathe" dopo la sua cancellazione

Un gruppo di una cinquantina di persone si è cimentato, bombolette alla mano, per far tornare la scritta diventata il motto dell'antirazzismo. Il muro è stato ridipinto di bianco proprio per lasciar posto all'iniziativa

Da un sentimento comune si doveva ripartire, così è stato. Arte e volontariato non possono che avere tra gli elementi fondanti proprio l’antirazzismo, ricucire i rapporti dopo l’assurda vicenda della scritta “we can’t breathe” da una crew padovana coinvolta da una serie di progetti dal CSV. Una vicenda che ha avuto il merito di rimettere al centro il tema del razzismo di fronte al quale nessuno vuole fare un passo indietro, dall’amministrazione in poi. C'è tanto caldo in Corso Milano, nonostante questo sono in tanti a suggellare questo momento che è più che simbolico. A mettere un punto fermo su una questione che sotto sotto è puramente politica.

Il murales

La scritta

Ci vorranno delle ore per finire tutto il lavoro che proprio la crew aveva creato, coprendo, forse con un po' di leggerezza, la scritta all'inizio di corso Milano. Una cinquantina di persone si sono messe all'opera nel torrido pomeriggio di venerdì 31 luglio per riportare "we can't breathe" sul muro dal quale era stato cancellato. Alle 18 hanno cominciato a radunarsi i writers, persone provenienti soprattutto dall'area del Pedro che per primo aveva denunciato la copertura della scritta da parte del Comune e del CSV. Gli street artist che facevano parte del progetto avevano già dato una mano di bianco, per permettere ai loro successori di riscrivere la frase diventata motto dell'antirazzismo negli ultimi mesi, dopo la morte di George Floyd negli Stati Uniti. E così è tornata a campeggiare su corso Milano "we can't breathe".

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