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Iov continua a essere Covid-free, Roberti: «Rispettiamo le regole, non abbassiamo la guardia»

Nessun paziente o dipendente risulta positivo al virus e le misure anti-contagio non sono state allentate. «L'insorgere di focolai è normale con la ripresa delle attività produttive ma se seguiamo gli accorgimenti riusciremo a convivere con il virus» sostiene il dg

«Se l’Istituto Oncologico Veneto è Covid-free lo dobbiamo al rispetto delle regole. Non abbiamo mai abbassato la guardia». A parlare è il direttore generale dello Iov Giorgio Roberti che, raccontando cosa accade all’interno della struttura, invita a continuare a essere prudenti.

I dati

Allo Iov sono stati fatti 7 mila tamponi dall’inizio dell’epidemia ad oggi sugli operatori sanitari e altri 3500 test sierologici per individuare la presenza di anticorpi. «Come da normativa facciamo un tampone ogni 30 giorni, salvo casi particolari – spiega il direttore sanitario Maria Giuseppina Bonavina – Nessun nostro paziente è positivo. In un caso un utente si è lamentato di quello che ha definito un “eccesso di zelo”: non abbiamo allentato le misure e non lo faremo». Bonavina invita a seguire 8 semplici regole: in ospedale si accede solo per prestazioni urgenti o prenotate tramite i varchi sorvegliati, non si entra in luoghi chiusi con sintomi sospetti, un visitatore per paziente, indossare la mascherina, igienizzare le mani, non farsi accompagnare alle visite (ci sono gli operatori preposti) e non girovagare per l’ospedale senza motivo.

Il monito

«Fenomeni come i focolai che stiamo vedendo sono normali – dice Roberti – Con la ripresa delle attività produttive è normale che ci sia qualche contagio. Ma tutto dipende dal comportamento delle persone: le regole sono semplici e vanno osservate. È questione di sanità pubblica». E a proposito di sanità, la rubrica “Il tuo specialista risponde” sarà sospesa nel mese di agosto e riprenderà ogni venerdì da settembre.

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