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È tutto pronto: al via da lunedì primo giugno le settimane verdi in 50 fattorie didattiche padovane

«I bimbi sono fra i soggetti che hanno sofferto di più durante la quarantena: ora, negli spazi aperti e sicuri delle fattorie didattiche, potranno recuperare il tempo perduto giocando e cimentandosi nei laboratori manuali mantenendo il distanziamento sociale»

In 50 fattorie didattiche della provincia di Padova è tutto pronto per l’apertura delle settimane verdi per bambini.  È

Fattorie didattiche

Da lunedì primo giugno, come previsto dall’ordinanza della Regione Veneto dello scorso 23 maggio, potranno riaprire i servizi per l’infanzia e l’adolescenza. Nella giornata di venerdì 30 maggio Palazzo Ferro Fini ha emanato le “Linee di indirizzo per la prevenzione e il contenimento della diffusione di Sars Cov-2” nell’ambito dei medesimi servizi: fra le principali, ogni giorno verrà misurata la temperatura ai genitori-accompagnatori (preferibilmente non over 60), ai bimbi e agli operatori. Sarà presente un educatore ogni 5 bambini fino ai 5 anni di età, uno ogni 7 per i bimbi dai 6 agli 11 anni e uno ogni dieci per i ragazzi dai 12 ai 17 anni, e il gestore sarà inoltre tenuto a trasmettere al Comune nel quale si svolgono le attività, prima dell’avvio del servizio, la dichiarazione di presa visione delle linee di indirizzo regionale e di impegno al rispetto delle stesse; dovrà quindi sottoscrivere con le famiglie il “patto di responsabilità reciproca”. Quest’ultimo prevede, in particolare, che i genitori monitorino le proprie condizioni di salute, e quelle dei figli e dei conviventi, in maniera costante “avvalendosi anche del supporto del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta di riferimento”.

I commenti

Commenta Maurizio Antonini, direttore di Cia Padova: «Gli imprenditori agricoli titolari di fattorie didattiche hanno tutti fatto un grande sforzo per attenersi alle strettissime regole che informano l’apertura delle settimane verdi. Le stesse fattorie didattiche svolgono una funzione sociale essenziale, a beneficio dei minori. Dallo scorso 22 febbraio bimbi e ragazzini non sono più andati a scuola a causa dell’emergenza sanitaria ancora in atto. Le settimane verdi, dunque, diventano il primo luogo e momento di socialità dopo oltre quattro mesi di buco. Ci sentiamo responsabili nei confronti dei minori, ma, nel contempo, siamo certi di poter offrire un servizio di altissima qualità, anche a vantaggio delle famiglie». In agenda potenziali maggiori costi: servono più educatori, oltre alle quotidiane operazioni di sanificazione degli ambienti chiusi. «Chiediamo al Governo e alla Regione - precisa Antonini - che tali eventuali maggiori uscite non vengano scaricate direttamente sugli operatori del comparto o sulle famiglie Servono aiuti ad hoc come, ad esempio, il buono baby-sitter. Basta che questo non sia corrisposto in qualità di credito d’imposta o trasferito agli addetti fra sei mesi. Nell’attuale contesto la parola chiave è liquidità: gli imprenditori, che hanno dovuto investire maggiori risorse, non devono rimanere scoperti». Conclude Roberto Betto, presidente di Cia Padova: «I bimbi sono fra i soggetti che hanno sofferto di più durante la quarantena: ora, negli spazi aperti e sicuri delle fattorie didattiche, potranno recuperare il tempo perduto. Avranno l’opportunità di giocare e cimentarsi nei laboratori manuali mantenendo il distanziamento sociale».

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