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Martedì, 23 Aprile 2024
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Play Off serie C, Padova in semifinale con l'Avellino, ma che paura. Mandorlini: «Ci è andata bene»

Ad inizio della ripresa, in 17 minuti il Padova subisce tre gol e gli equilibri sono talmente capovolti che sembra tutto finito. Nel finale arriva il gol di Ronaldo a togliere le castagne dal fuoco, ma quanta paura

Dopo un primo tempo gestito bene, a parte qualche rischio nulla di particolarmente eclatante da segnalare, nessuno si sarebbe aspettato cosa poi sarebbe successo nel secondo tempo. Già perché il Padova alla sfida con il Renate ci arriva forte di un 3 a 1 in trasferta che lasciava tutti abbastanza tranquilli. Forse troppo. Quando nella ripresa, in 17 minuti si sono presi tre gol gli equilibri sono talmente capovolti che sembra tutto finito. Per fortuna arriva il gol di Ronaldo a togliere le castagne dal fuoco, ma quanta paura. Anche dopo il gol, a dire il vero.

Gestione

Andando per ordine, nel primo tempo i pericoli arrivano tutti da lontano, sia per gli ospiti che per i padroni di casa. Su una punizione del Renate, Dini è subito attento. Da lontano si fa vedere anche Ronaldo. Ma è Bifulco ad avere la più comoda delle occasioni ma la mette fuori. Poteva essere la pietra tombale sulla sfida, invece no. Non è l’unico degli attaccanti in campo che dormirà poco stanotte, c’è a chi è andata peggio, come vedremo alla fine.

0 - 3

Non è il caso di Francesco Galuppini che apre i diciassette minuti da incubo del Padova. Al minuto ’48 infatti, a secondo tempo appena cominciato, approfitta di una dormita collettiva della retroguardia del Padova e la mette di dentro di destro approfittando di un rimpallo. Ma è la bomba di Kabashi, uno di quei gol che si vedono raramente in qualunque categoria, a mettere davvero paura. Un tiro terrificante scoccato dai trentacinque metri che si insacca all'incrocio dei pali alla destra di Dini. Un euro-gol, si sarebbe detto una volta. E’ il minuto ’55. Ma di episodi inconsueti questa partita è piena. Come quando Giovinco obbliga Dini alla respinta, fin qui tutto bene, ma poco dopo ecco che il portiere biancoscudato fa la frittata. Dini infatti si accomoda il pallone come si fa prima di rinviare o passarla a un compagno. Si porta la sfera davanti, Giovinco che arriva da dietro come un falco gliela sottrae e per poi andare ad insaccare. Dall’euro gol al gollonzo è un attimo. Ma c'è poco da ridere perché il rischio di uscire per il Padova è a questo punto altissimo. Rete che infatti, corre il minuto 65, sancirebbe la qualificazione per la squadra di Aimo Diana. L’ex centrocampista di Brescia e Sampdoria, ora in panchina, si gioca il tutto per tutto e fa entrare un attaccante fresco, Manuel Nocciolini. Non sarà un pomeriggio felice il suo, la notte potrebbe essere peggio, come vedremo. 

Nocciolini e Ronaldo

Al ’78 ha infatti l’occasione per chiudere la storia e mandare il Padova a casa ma, fortunatamente, possiamo dirlo, prende il palo. Un minuto dopo l’occasione ce l’ha anche Giovinco, ma la sbaglia. Sul rovesciamento di fronte la palla arriva a Chiricò che è spalle alla porta e non può certo tirare. La accomoda così per Ronaldo che da poco fuori area non ci pensa due volte e scaglia un tiro forte che rimbalza prima di insaccarsi all’angolo destro del portiere del Renate. Sembra la fine di un incubo come dimostra anche la reazione di Ronaldo dopo il gol. Ma non è finita affatto, c’è ancora da soffrire. E’ il minuto ’80. Dieci minuti sono tanti in un pomeriggio così. Infatti al ’90 si potrebbe davvero concretizzare la tragedia sportiva per i biancoscudati, ma è ancora Nocciolini, che nottata sarà la sua, a metterla incredibilmente fuori a tu per tu con Dini. Dopo cinque minuti di recupero e qualche sofferenza ulteriore l’arbitro finalmente fischia la fine. Si va in semifinale con i lupi irpini dell’Avellino. Ma serve un Padova completamente diverso se si vuole davvero raggiungere la finale.

Dopo gara

Nel dopo gara queste le parole di Mister Mandorlini: «Nel primo tempo eravamo in completa gestione, poi nel secondo tempo abbiamo rischiato tanto, perdendo ogni linea di gioco e rischiando l’inverosimile. Faccio fatica a spiegare quello che è successo, perché non mi sembra vero. Potrei raccontare qualcosa che mi è accaduto in passato, ma preferisco rimanere sul presente. Ho cercato di fare cinque o sei cambi per cercare di portare a casa questa qualificazione. E’ stata dura, ma grazie a Dio l’abbiamo conquistata. Mi auguro che tutti, io per primo, possiamo uscire da questa situazione più forti. La prossima è al semifinale ed è ancora più importante della partita di questa sera. Mi sembra esagerato sottolineare troppo quanto accaduto, non sarei duro. Non pensiamo alle cose negative, Dini ha fatto anche una parata importante. In generale non abbiamo avuto l’approccio giusto, ci sono tante situazioni che vanno valutate. Il risultato dell’andata a livello generale ci ha condizionato. Ci è andata bene, ma la prossima sarà un’altra storia. Questi alti e bassi non se li aspettava nessuno». 

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