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Zaia: «Il futuro è nei test rapidi, lo ha capito anche il ministero. Nel weekend di Ferragosto 14mila tamponi»

«A maggio - sottolinea il Presidente - i numeri dei ricoverati era di 541, oggi sono 119. Nello stesso periodo c’erano 51 persone in terapia intensiva, oggi sono 5. Stiamo facendo una grande attività contro il virus, i numeri lo confermano»

Alle 12 e 30 il Presidente Luca Zaia è tornato a parlare dalla sede della Protezione Civile di Marghera: «Oggi nel bollettino abbiamo tentato di mettere in evidenza dati che solitamente passano un po’ sotto traccia. Sono un milione e trecento ottantamila i tamponi fatti. Siamo quelli che facciamo più tamponi, forse per questo abbiamo più positivi. Abbiamo scandagliato gran parte della Regione per trovarli. Dal 18 maggio, il giorno in cui è riaperto tutto, abbiamo avuto 2 mila positivi in più». 

Maggio

«A maggio - sottolinea il Presidente - i numeri dei ricoverati era di 541, oggi sono 119. Nello stesso periodo c’erano 51 ricoveri in terapia intensiva, oggi sono 5. Stiamo facendo una grande attività contro il virus e i numeri lo confemano». Il Presidente ha poi messo in evidenza il lavoro fatto nel weekend rispetto alle persone che rientravano da altri Paesi. Quattordicimila tamponi nel weekend di Ferragosto.

Testing

Rispetto alla modalità di testitng il Presidente ha voluto mettere in evidenza l'efficacia dei test rapidi che la Regione Veneto è stata la prima a voler utilizzare. «Il tampone che possiamo definire tradizionale richiede più tempo per i risultati e sarà sempre meno utlizzato, noi oggi ne abbiamo altri ventisettemila in arrivo dal Ministero che li ha adottati tanto che li ha fatti entrare nell'ordinanza ministeriale. Noi siamo stati i primi a partire, peccato si perda tempo in dibattiti inutili che rallentano certi passaggi. Con il tampone rapido in otto - dieci ore si ha l'esito». 

Guardia

«Non bisogna abbassare la guardia - spiega il Presidente - ed è chiaro che la notizia di cinque giovani di rientro alla ferie che risultano positivi o di una bambina che sta male in terapia intensiva impressiona ma dobbiamo guardare i numeri, che confortano. Dobbiamo guardare giorno per giorno. Il virus c'è ancora, per questo bisogna continuare ad indossare la mascherina ed evitare assembramenti». 

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