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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

24,4 milioni di euro, di cui 9,5 alla città di Padova: il Governo stanzia nuovi fondi

Commenta Sergio Giordani: «Arriva da Roma una boccata di ossigeno che può farci guardare al futuro e agli equilibri di bilancio con più serenità rispetto alle previsioni davvero durissime fatte in maggio, allora escludendo aiuti statali»

Nelle casse di Comuni e Province veneti e della Città Metropolitana di Venezia sono in arrivo 227 milioni di euro. Lo annuncia il Sottosegretario all’Interno Achille Variati, che spiega anche le ragioni del contributo straordinario: permettere agli enti locali, impoveriti dagli effetti dell’emergenza sanitaria, di garantire servizi essenziali ai cittadini.

L'annuncio

Spiega Variati: «Il Viminale metterà in liquidazione nelle prossime ore quasi 2.5 miliardi di euro per Comuni, Province e Città Metropolitane. Di questi, poco meno di un decimo sarà destinato al Veneto. Uno sforzo straordinario da parte dello Stato, con cui il Governo conferma nei fatti la vicinanza ai territori e quindi ai cittadini: sono infatti Comuni e Province a gestire la maggior parte dei servizi alla popolazione. Gli enti locali sono stati massacrati nei propri bilanci dagli effetti della pandemia, perdendo diverse tipologie di entrate. Da qui la necessità di un aiuto concreto, per evitare che il virus causi altre drammatiche ferite alle comunità. Le somme stanziate si aggiungono a quelle già erogate a fine maggio: 900 milioni per i Comuni e 150 per le Province, che in Veneto erano stati 83 milioni. Portando il totale a 3,5 miliardi di euro - conclude Variati - a cui contiamo di poter aggiungere ulteriori risorse nei prossimi mesi».

Padova e Veneto

In dettaglio per il Veneto, 194 milioni arriveranno nelle prossime ore a Comuni e Unioni di Comuni. Ai Comuni della provincia di Belluno 8,8 milioni; per i padovani 24,4 milioni; 7,6 in provincia di Rovigo; 26,2 nel territorio trevigiano; 59,6 milioni andranno in provincia di Venezia; ai comuni veronesi 38,6 milioni; a quelli vicentini 23,8 milioni. In questo capitolo rientrano i 7 capoluoghi: Belluno riceverà 1,3 milioni, Padova 9,5 milioni, Rovigo 2 milioni, Treviso 4 milioni, Venezia 43,8 milioni, Verona 16,6 milioni, Vicenza 5,1 milioni. A parte, invece, vanno considerati gli enti provinciali, che totalizzeranno contributi per 33,2 milioni di euro: Belluno 3,5 milioni, Padova 6,2 milioni, Rovigo: 1,4 milioni, Treviso 5,5 milioni, Verona 6,6 milioni, Vicenza 4,9 milioni, Venezia (Città Metropolitana) 5,2 milioni. Nella definizione di questo secondo riparto - in dialogo tra i Ministeri dell’Interno e di Economia e Finanza con ANCI e UPI - è stato fondamentale un criterio: quanto gli enti locali hanno perso a causa della pandemia, al netto di eventuali minori spese. Tra le entrate ridotte, la parte del leone l’hanno fatta, per i Comuni, IMU, TARI e l’addizionale comunale IRPEF; per le Province, la tassa di trascrizione e l’RC Auto. Tra le minori spese sono stati considerati la riduzione degli straordinari del personale e alcune contrazioni dei costi di gestione o di servizi. Da sottolineare che i mancati introiti relativi all’imposta di soggiorno non sono compresi in questo provvedimento, e verranno affrontati a parte nelle prossime settimane. Il fondo da 3,5 miliardi di euro è stato istituito dal decreto legge n. 34 (19 maggio 2020) per assicurare le risorse necessarie all’espletamento delle funzioni fondamentali degli Enti Locali.

Sergio Giordani

Commenta Sergio Giordani, sindaco di Padova: «Arriva da Roma una boccata di ossigeno che può farci guardare al futuro e agli equilibri di bilancio con più serenità rispetto alle previsioni davvero durissime fatte in maggio, allora escludendo aiuti statali. Mi sono mosso da subito con la più ampia attenzione per la tenuta dei conti come fa un imprenditore, partendo dai dati, monitorando da marzo in poi le perdite e cercando la quadratura sull’ipotesi peggiore e non su previsioni ottimistiche. Devo dire che gradualmente la città sta riprendendo i suoi ritmi consueti con conseguente ricaduta sulle entrate e nonostante la situazione resti altamente complessa siamo al lavoro per completare la copertura completa (mai venuta meno) dei servizi al cittadino e verificare al contempo anche i margini per qualche azione di rilancio dopo aver agito sul ristoro delle categorie più colpite come fatto con la copertura TARI. Come sempre la nostra attenzione è anzitutto alle categorie più fragili come i nostri anziani, i bambini, i servizi per le famiglie e le famiglie numerose. Allo stesso tempo dobbiamo porci il tema di come far passare il guado a tante associazioni culturali, sportive e di volontariato che costituiscono un tessuto fondamentale per Padova e rischiano di non riuscire a rialzarsi dopo la botta avuta quest’anno. In questa direzione verificheremo delle risposte generali che uniscano un sostegno a loro mirato e basato sulla qualità dei progetti ad attività utili per la cittadinanza e per vivacizzare Padova che possano sprigionarsi da queste esperienze. La situazione lo ripeto resta comunque critica, il lavoro ininterrotto e di precisione fatto coi nostri bravissimi tecnici ha scongiurato a Padova decisioni drastiche ma ora serve procedere con prudenza e parsimonia per poi non ritrovarsi senza risorse e con ammanchi di bilancio. Ai padovani posso garantire che per me i loro soldi e i denari pubblici sono sacri e quindi metterò tutta la mia esperienza e tutto il mio impegno perché sino spesi bene in un ottica di servizio alla popolazione e rilancio complessivo del nostro territorio»

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