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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Con il patrigno e la sua gang spacciava e picchiava i coetanei: arrestato un 17enne

Era il terrore di Voltabarozzo. Un minore era dedito allo spaccio e alle rapine, operava assieme al patrigno e ad una baby gang. In casa la polizia ha trovato 2 etti tra hashish e marijuana, con un libriccino dove appuntava prezzi e quantità

Un ragazzo di 17 anni assieme al patrigno intimidiva, rubava e spacciava in città. È stato arrestato dalla Squadra mobile della polizia.

La vicenda

Il giovane, che abita in zona Bassanello, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio lunedì 3 agosto. Ma a suo carico c’erano già reati come lesioni e rapina. Le manette sono scattate dopo una perquisizione domiciliare nei confronti del patrigno del 17enne, indagato per porto illegale di armi e oggetti atti a offendere: l’11 maggio aveva aggredito, assieme al figliastro, un giovane padovano con una spranga di ferro, causandogli una frattura bilaterale dell’ulna con una prognosi di 30 giorni. Tutto è cominciato in via Tron a Voltabarozzo, nel parcheggio di fronte al cimitero, e il motivo dell’aggressione è una lite in relazione a un falso profilo Istagram realizzato dal 17enne arrestato attraverso il quale scriveva insulti e frasi sgradevoli nei confronti della vittima e di altri amici. Dopo essersi lasciati, in via Vecchia è comparso il patrigno che prima ha intimorito il giovane, mentre il figliastro sparava un colpo con un fucile ad aria compressa, e poi ha picchiato il malcapitato con un piede di porco mentre il 17enne brandiva una grossa catena con lucchetto. 

La perquisizione

Durante la perquisizione non sono state trovate armi ma 200 grammi tra hashish e marijuana di proprietà del minore che aveva anche appuntato quantità e prezzi con diligenza. Il ragazzino era già noto agli agenti perché denunciato nel marzo scorso per aver venduto hashish mentre a settembre aveva tentato una rapina con altri coetanei ai danni di un 18enne: in zona Voltabarozzo hanno bloccato la vittima mentre rientrava a casa e l’hanno costretta a seguirli in un parco. Dopo di che hanno riscosso un debito di pochi euro, contratto con un componente della gang, intimandogli di dar loro il suo telefono. Alla sua ritrosia hanno risposto con minacce, pugni e bruciandolo con il mozzicone di una sigaretta.

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