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Coronavirus, Giordani: «Insieme ne usciremo più forti. Ma ora Roma ci ascolti»

«Al Governo chiedo di comprendere che non possono essere lasciati soli quei territori che sono da traino per tutta Italia come lo è Padova»

«Come amministrazione stiamo continuando a seguire la situazione legata al nuovo Coronavirus ora dopo ora, giorno dopo giorno. Io personalmente mi tengo in costante contatto con tutte le autorità, le quali stanno operando al meglio. Niente panico quindi, Padova sta dando prova di grande civismo e maturità e proprio questa è una prima fondamentale garanzia per tutti». Inizia così la nota con cui Sergio Giordani, sindaco di Padova, fa il punto sull'emergenza Coronavirus.

«L'unione fa la forza»

Prosegue Giordani: «Dai medici in prima linea che stanno lottando con ogni loro forza, ai dipendenti pubblici che con un senso del dovere encomiabile danno continuità ai servizi ai cittadini, a tutti i padovani attivi nel campo del volontariato che in questi giorni mostrano tutto il loro spirito di servizio anche reinventandosi in attività necessarie a fronteggiare sotto ogni punto di vista questa emergenza, fino ai cittadini tutti, che con responsabilità provano a fare del loro meglio per seguire le indicazioni igienico sanitarie e arginare quindi il contagio. A tutti loro va un grande grazie, ma dobbiamo perseverare ancora, non dobbiamo abbassare la guardia e la nostra soglia di attenzione. Fa piacere vedere che nella giornata di oggi una certa rinnovata vitalità abbia iniziato a rivedersi in città. La nostra socialità è un bene prezioso di cui forse in questi giorni complessi capiamo la valenza come mai prima. Però ricordo a tutti che ora l’unione fa la forza e non dobbiamo per nessuna ragione trascurare le norme di comportamento che i massimi vertici sanitari della nazione ci hanno comunicato e che già da domani diffonderemo in tutti i modi in città. La forza della nostra comunità adesso sarà misurata nell’attenzione che avremo verso i più fragili. Il fatto che i dati statistici dicano che il virus colpisce in maniera più grave gli anziani e chi ha patologie significative pregresse o ion corso non deve essere per nessuna ragione un motivo di minor attenzione e disinteresse ma anzi deve spingerci tutti a dare il massimo per essere vicini con semplici gesti di ogni giorno e con le scelte personali di ciascuno a questi nostri concittadini più deboli. Che sia anziano o ammalato, chi è più fragile nella nostra visione di società viene prima e va tutelato con grande cura: dobbiamo continuare a seguire scrupolosamente le indicazioni del Governo e dei medici come ci ha detto in maniera autorevolissima anche il Capo dello Stato. Insieme ne usciremo più forti, ma ora dobbiamo essere compatti e non dare per scontate cose che non lo sono. Dobbiamo mettere in campo ogni sforzo collettivo e personale per consentire al nostro sistema sanitario di eccellenza di reggere l’urto e curare al meglio ciascuna delle persone più bisognose di assistenza senza che si producano picchi critici, questo è davvero fondamentale».

«Ora Roma ci ascolti»

Conclude Giordani: «Prima le persone quindi, ma non mi sfuggono i gravi danni che sta subendo tutto il nostro sistema economico e produttivo. Anche qua, in silenzio e senza proclami, siamo in campo da giorni. Coi nostri tecnici e raccordandoci con chi ha la responsabilità di rappresentare le categorie economiche della città abbiamo focalizzato una serie di richieste di intervento urgente per sostenere e rilanciare la nostra economia nel medio periodo. In queste ore sono in contatto con tutti i canali del Governo a mia disposizione ma anche con esponenti delle opposizioni. Lo ripeto, l’unità anche delle forze politiche, in questa fase è decisiva e l’aiuto di tutti è prezioso senza badare al colore politico. Niente polemiche, solo collaborazione. Al Governo chiedo di comprendere che non possono essere lasciati soli quei territori che sono da traino per tutta Italia come lo è Padova. Bene le prime misure varate ma ora si lavori ad affinarle e renderle più mirate anche in un ascolto vero dei Sindaci delle comunità colpite. Faccio solo due esempi di un piano più articolato di richieste urgenti inviato a Roma nei giorni scorsi. E’ urgentissimo sbloccare le risorse delle Camere di commercio virtuose, mettere le nostre camere nella commercio nella condizione di spendere i loro fondi senza blocchi burocratici che risultano assurdi davanti a un emergenza come quella in corso è un atto di buon senso e di responsabilità. Inoltre è urgente sbloccare subito la possibilità per i comuni virtuosi di contrarre nuovamente mutui e avere più spazi finanziari di manovra. Ad oggi dopo una sentenza della corte dei conti a sezioni riunite del dicembre 2019 siamo nella situazione paradossale dove chi ha meno indebitamento non può fare mutui mentre chi è indebitato sì. Il legislatore come espressamente e giustamente espresso anche dalla Corte deve agire con sue iniziative per superare questo vulnus, e abbiamo già presentato a Roma le nostre proposte perché il tema sia affrontato già dalla settimana prossima. Solo liberando possibilità di spesa per gli enti locali, e specialmente per quelli virtuosi come il nostro, potremo mettere in campo a tempo debito ma meditandole e programmandole già da subito quelle necessarie misure straordinarie di rilancio dell’immagine del nostro territorio e di forte sostegno straordinario all’economia. Ora Roma ci ascolti e la politica padovana e veneta sappia fare squadra. Davanti situazioni che possono diventare epocali sicuramente le piccole polemiche devono essere messe da parte senza se e senza ma».

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