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«Le scuole del Veneto sono pronte a riaprire in sicurezza, ma la situazione dei docenti è peggiorata»

«Le amministrazioni comunali in Veneto si sono attivate fin da subito per far ripartire la scuola nel rispetto delle indicazioni, delle distanze e dell'organizzazione degli spazi, dando serenità a famiglie e docenti»

«Le amministrazioni comunali in Veneto si sono attivate fin da subito, grazie anche al manuale operativo elaborato dall’Ufficio Scolastico Regionale in collaborazione con l’Assessorato all’Istruzione della Regione, per far ripartire la scuola nel rispetto delle indicazioni, delle distanze e dell’organizzazione degli spazi, dando serenità a famiglie e docenti»: lo ha affermato l’assessore regionale all’Istruzione del Veneto a margine del sopralluogo all’asilo nido Fontanelle e all’Istituto Comprensivo Fogazzaro di Piovene Rocchette (Vicenza).

Scuole

Aggiunge l'assessore: «All’asilo nido è previsto controllo temperatura e obbligo di igienizzazione all’ingresso, con apposite isole per separare in gruppetti i bambini per tutta la durata della giornata. Negli altri plessi scolastici, distanza di sicurezza tra i banchi, con percorsi appositamente individuati per il deflusso degli studenti senza alcun assembramento. Spero che tutto il lavoro fatto in Veneto non venga ora vanificato dall’ennesimo cambio di rotta o dalla mancanza di chiarezza da parte del Ministero: pesa in tutto questo il limite decisionale di scuole e territori, perché tutto ciò di cui stiamo trattando è competenza esclusiva dello Stato. Siamo a pochi giorni dall’avvio dell’anno scolastico e restano ancora i noti problemi sul fronte dei trasporti, perché l‘accordo imposto dal governo non risolverà il problema della mancanza di servizi per gli studenti, in particolare delle scuole superiori, e manca la certezza delle risorse con cui le amministrazioni locali dovrebbero far fronte alle maggiori spese. È peggiorata inoltre anche la situazione dei docenti, negli anni mai risolta, in tema di concorsi e di copertura degli incarichi di ruolo: ci troviamo oggi con insegnanti chiamati a prestare servizio in luoghi lontani dall’indirizzo di residenza, con posti vacanti vicini. Si ignorano infine le competenze della didattica, penso al sostegno e alle specializzazioni, e per questo si incaricano a caso gli insegnanti. Era questo il momento per riordinare concorsi ed incarichi, risolvendo l’annoso tema della copertura dei posti di ruolo con logica e rispetto del personale docente».

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