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Coronavirus, Flor: «È ufficialmente tornata la seconda ondata di virus»

«Il Pronto Soccorso corre il rischio di avere un sovraffollamento»

Punto stampa dell'Azienda Ospedaliera di Padova con aggiornamento sul Coronavirus.

Flor

Queste le dichiarazioni di Luciano Flor, direttore generale: «Possiamo dire che è ufficialmente tornata la seconda ondata di virus, e senza tanto sconto per quanto riguarda la progressione del numero dei casi. Ci sono attività che abbiamo già ridotto e che gioco forza dovremo ridurre nei prossimi giorni. Tra le cose di cui siamo andati orgogliosi nella prima ondata è stata la capacità di tenere basso il numero delle infezioni, puntiamo a ripeterci perché fare meglio è praticamente impossibile visto che non abbiamo avuto focolai. Il Sant'Antonio è Covid-free. Il Pronto Soccorso corre il rischio di avere un sovraffollamento, stiamo pensando di inserire sia un percorso per i malati Covid che uno per i non-Covid e abbiamo previsto un aumento dei posti. La prossima settimana installeremo un prefabbricato nel parcheggio in cui c'erano le tende e mettere un canale parallelo in modo che i pazienti sospetti non entrino in contatto con quelli sani. Continuiamo la cura con il plasma, tanto che continueremo ad arruolare i pazienti al momento della dimissione come potenziali donatori di plasma perché forse è al momento l'unica terapia "certificata" e davvero specifica per il Coronavirus. Abbiamo plasma ancora per un centinaio di persone, ne abbiamo dato anche a Treviso e sappiamo di averne una discreta scorta anche a Vicenza e Verona. Noi finora siamo riusciti a governare la situazione. I tamponi rapidi? Facciamo chiarezza, perché non possiamo lasciare dubbi. Nel servizio sanitario nazionale ci sono il Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità, i quali hanno dato delle indicazioni ufficiali e formali riguardo alla prima scelta dei test e seconda della necessità. Sappiamo che il test di certezza e conferma è quello molecolare, che ha come contro la tempistica. I test rapidi vanno per la maggiore, che danno indubbi vantaggi dal punto di vista operativo. Sappiamo tutti che qualsiasi tipo di test è condizionato da chi lo fa. La certezza del 100% di efficacia del test non te la dà nessuno. Noi effettuiamo i test seguendo le indicazioni forniteci da Ministero e Iss, quindi per favore no polemiche perché mi pare che stiamo discutendo del nulla. Ci sarà di sicuro qualche test errato, ma non per questo non vorremo certo evitare di fare i tamponi rapidi nelle scuole o per screening. Noi dobbiamo mettere in atto tutte le strategie per individuare il virus e i positivi, ma va anche pensato che in certe situazioni il tempo è una variabile che conta. Bisogna crederci e andare avanti. Sappiamo che l'incertezza sul risultato è legata solo a come è fatto il tampone e il test rapido, ovvero se bene o male. A Crisanti ho chiesto che mi dia i risultati della sua ricerca così lo mando al Ministero. Il tampone rapido va visto innanzitutto e soprattutto come un'alternativa che pima non avevamo. Vaccini influenzali? Abbiamo già vaccinato 4.000 membri del personale, quindi la metà e vogliamo arrivare almeno al 60% ma come minimo. Io la renderei obbligatoria per tutto il personale, soprattutto in una situazione come questa».

Donato

Queste invece le dichiarazioni di Daniele Donato, direttore sanitario dell'Azienda Ospedaliera di Padova: «Negli ultimi tre giorni abbiamo 29 positivi di cui 12 infermieri, 10 tra medici e specializzandi, 3 oss e 4 di altre categorie su oltre 8.000 persone, da inizio febbraio ne abbiamo avuti circa 300 di cui 97 dal 21 luglio. Agli Infettivi abbiamo 55 ricoverati, di cui 17 in intensiva e 18 in semi-intensiva e abbiamo anche tre pazienti positivi tra gli Ustionati. In tutto abbiamo 93 persone su 1.281 presenti in ospedale, il Covid dunque si aggirano sul 7/8%. Abbiamo purtroppo registrato un decesso ieri in Malattie Infettive, aveva più di 90 anni. Riduzione 280-300 ora 220-230 al giorno ma è aumentata la percentuale di pazienti con problemi respiratori, e dovendo separarli nasce il suddetto sovraccarico. Nel Pronto Soccorso Pediatrico accedono 60 bambini al giorno: al momento abbiamo 4 bambini ricoverati, di cui due positivi e due contatti. Settimana scorsa avevamo ricoverati due bambini positivi di due mesi. Abbiamo aperto l'ottavo piano del Monoblocco per aggiungere letti per il reparto di terapia semi-intensiva. Abbiamo spostato la Geriatria dal sesto piano compattandola e trasferendola al Sant'Antonio e siamo andati a occupare i dieci posti letto di Riabilitazione che erano ancora vuoti dopo la chiusura estiva. Siamo a pieno regime. In caso di incremento della domanda siamo quindi pronti ad aprire anche il sesto piano, ci sarebbero una ventina di posti letti più i 18 dell'ottavo piano. Da febbraio abbiamo effettuato 82.123 tamponi al personale medico, la sorveglianza è ogni 8 giorni per i reparti a rischio e 20 giorni per gli altri. I tamponi complessivi effettuati sono invece 610.552, ogni giorno ne facciamo dai 2.500 ai 3.000, ne raccogliamo anche da altre Ulss e la positività si aggira dal 7 al 9%. Rispetto alla prima ondata effetuiamo più tamponi. Presso Malattie Infettive facciamo 200-230 tamponi al giorno, mentre in Pediatria 160-180. Per ora non abbiamo ridotto alcuna attività chirurgica. Al 1 ottobre avevamo una percentuale di positività del 1,24%, al 10 ottobre del 3,43%, al 20 del 8%, adesso del 9%»

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